Sport.es – Bojan: “A Roma ho ritrovato la felicità”

Bojan arriva vestito con una camicia, nella cui parte inferiore è scritto ‘O. Atton’, il nome di uno degli idoli della Roma da quando, per la prima volta tanti anni fa, vide la serie ‘Che campioni Holly e Benji”. “Mi identificavo molto in lui”, afferma.Il ragazzo di Linyolapotrebbe passare per un turitache visita il Colosseo all’inizio di ottobre, se non fosse perchè ogni cinque passi, qualcuno lo ferma per farsi fotogrfareinsieme a lui.

Come va la tua nuova vita?
“Sempre meglio, ogni giorno mi abituo sempre di più”.

E’ la prima volta che vivi lontano da casa.
“Sì, io sono molto attaccato alla mia terra, dove ho vissuto tutta la vita tra Linyola, Mollerussa Bellpuig, Barcellona…muovendomi fra queste zone. Sono una persona sensibile e tutti questi cambiamenti li ho notati più di altri. Ma ogni giorno che passa mi trovo sempre meglio, perché alla fine, il motivo per il quale sono venuto qui è il calcio”.

Come è il calcio? Come ti sta andando?
“Grazie a Dio sta andando bene, non solo perché ho segnato il mio primo gol, ma anche perché ho giocato diversi minuti, sto recuperando la sensazione di sentirmi importante e di essere felice con il calcio”.

Da dove viene questa felicità?
“Dalla volontà con cui mi alzo la mattina, dalla voglia di allenarmi e sapere di servire per ottenere un risultato. So che devo lavorare per giocare, ma so anche che sarò ben ricompensato e avrà i numeri per giocare il fine settimana e questo mi servirà per avere fiducia in me stesso. E’ molto spiacevole non avere fiducia in se stesso perchè alla fine non sfrutti quello che veramente sei, qui sto recuperando tutto questo”.

Stai tornando ad essere un calciatore…
“Sì”.

Sei andato via con una conferenza stampa nella quale si è mostrato un Bojan che non conoscevamo. Era preparata?
“No, assolutamente no. Sia io, che chi mi circonda, non volevamo andare via dopo tanti anni senza dire nulla o con un semplice comunicato. E’ stata una conferenza stampa molto emozionante per me, perchè tutto quello che ho detto erano i miei veri sentimenti, nel bene e nel male. Ho voluto ringraziare il supporto che ho sempre avuto da tifosi e per tutto ciò che circonda il Barcellona, perchè ero, sono e sarò sempre un blaugrana”.

Cosa rimane dei tuoi prima quattro anni passato con la prima squadra del Barcellona?
“Il Barcellona è stata la mia vita. Il Barça mi ha insegnato molte cose e non solo a livello calcistico, ma anche nella Cantera, negli allenamento e nei tornei.Mi ha insegnato a vivere. Mi sento privilegiato ad essere del Barcelona e ha aver avuto l’opportunità di giocare in questo vlub club”.

Cosa cancelleresti?
“Niente”.

Nemmeno i momenti brutti?
“Niente, perché ho sempre detto che è difficile cancellare i momenti negativi, ma quando li incontri e li e superi ti darà la maturità e la forza di gestire tutto ciò che troverai nella vita”.

Hai avuto il tempo di riflettere sulla tua carriera al Barcellona?
“Sono consapevole di molte cose. La vita che conducevo nel calcio era fatta di successi solo, successi e successi. Non c’erano fallimenti, non c’erano giorni tristi, ho sempre segnato e abbiamo vinto trofei. E ‘stato un po’ irreale. Avevo bisogno di capire com’era la vita. Mia madre mi dice che ho passato situazioni a 21 anni che lei ha passato oltre i 30”.

Perchè te ne sei andato?
“Essere al Barça è straordinario. Sfrutti il fatto di essere in una squadra storica, a volte sei importante e sei vicino a casa e alla famiglia…Tutto ciò è straordinario. Ma io sono un calciatore e il fine di un calciatore è giocare a calcio e ho sentito che questo veniva meno. In particolare l’anno scorso ho visto che dovevo fare il grande passo, sapendo che tutto era straordinario tranne il minutaggio”.

Quando hai saputo che dovevi lasciare il Barça per giocare nella Roma, come ti sei sentito?
“Ricordo che i miei genitori mi hanno chiamato in tarda notte, erano molto felici, e mi dissero che con la Roma era fatta. Erano molto contenti perché volevano vedermi di nuovo felice. Però mia madre ha notato qualcosa di strano e mi ha chiesto: ‘Non sei felice?” Io lo ero, ma ero anche triste. Era una doppia sensazione. Si apriva la porta di un grande club dove avrei potuto ristabilire la fiducia in me stesso, però mi sono venuti in mente anche i dodici anni passati al Barça. Non mi sarei mai immaginato un’altra maglia. Alla fine è qualcosa che ho digerito grazie alla società e ai tifosi della Roma mi sento meglio ogni giorno”.

Al Camp Nou hai lasciato grandi amici….
“Quattro anni in uno spogliatoio sono molti e le persone che ho conosciuto lì sono straordinarie. Io li vedo come compagni e come amici, non come calciatori. Per esempio Iniesta, Puyi, Xavi, Víctor Valdés, Gerard…Ho vissuto tante cose con loro!”.

Ci sei rimasto in contatto?
“Certo. Con Andres parliamo molto, siamo molto amici. Gli chiedo della sua bambina, lui mi chiede della mia vita a Roma. Dopo ogni partita mi manda messaggi e io faccio lo stesso”.

Come se non te ne fossi andato…
“Ovviamente, quando li vedo in TV, ho la sensazione che li vedrò molto presto. Sono persone che mi mancano davvero, ho un affetto molto speciale”.

Hai difficoltà a guardare le partite in TV?
“Il mio sentimento per il club è molto grande, è sempre stato così, ho pianto e riso al Camp Nou…E quando vado via la sensazione di tristezza e nostalgia è molto intensa. La prima cosa che ho pensato è stata: “Non voglio vedere nessuna partita perché mi sento molto triste”.

Ma?
“Ma la prima partita, il Classico di Supercoppa, non potevo farne a meno. Né il secondo né il terzo. E così ad oggi ho visto tutte le partite. È che ho voglia di vederli! In primo luogo perché io sono un tifoso, secondo perché voglio che vincano sempre e terzo quarto, perché mi piace vedere come giocano a calcio”.

Ti diverti più ora che sei lontano o prima che quando giocavi con loro?
“Ovviamente, mi piace di più stare in campo e di essere lì, ma anche adesso mi diverto molto. Ogni volta che vedo una partita del Barça mi sento privilegiato per aver condiviso tanti anni con loro e di essere stato importante in molti momenti sin quella squadra”.

La porta rimane aperta per te al Barça. Non pensi a un tuo ritorno?
“Al Barcellona sono stato molto felice, sono stato molto bene e mi so che sarei sempre molto felice, però il presente mi ha portato a essere qui, in un buon club. Il mio obiettivo è ora quello di divertirmi ancora una volta il calcio per essere felice. Dipende da me e dalle mie prestazioni, si potrò tornare a Barça o rimanere qui. Alla fine, nella vita non si sa mai cosa succederà”.

Nel tuo caso esiste un contratto per il quale il Barcellona può riscattarti…
“Posso tornare ed essere ceduto a qualsiasi squadra. Se faccio male tornerò, però mi cederanno nuovamente”.

La Roma ha anche un’opzione per tenerti…
“Per questo dico che nella vita tutte le cose accadono perchè devono accadere. E fino ad ora è così: quando credi che una situazione che vivi sia brutta, può trasformarsi nel miglior regalo di tutta la tua vita””.
Sport.es – Ivan San Antonio

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