Infantino: “Si giocherà quando si potrà senza mettere a rischio la salute di nessuno”

Gianni Infantino, presidente della FIFA, è stato intervistato da La Gazzetta dello Sport, in occasione dei suoi 50 anni, ed ha parlato anche della partita più importante da giocare, quella contro il Coronavirus. Questo uno stralcio delle sue parole:

A maggio si può ripartire?

Prima la salute. Poi tutto il resto. E il resto, per i dirigenti, significa sperare il meglio ma anche prepararsi al peggio. Senza panico, diciamolo chiaramente: si giocherà quando si potrà senza mettere a rischio la salute di nessuno.

Cosa può fare la FIFA?

Abbiamo dimostrato spirito di cooperazione e solidarietà con Europa e Sudamerica. Ora pensiamo al calendario della nazionali. E alle modifiche e alle dispense temporanee per i regolamenti sullo status dei calciatori e trasferimenti. Per proteggere i contratti e adeguare i periodi di registrazione. Servono misure dure. Ma non c’è scelta. Dovremo tutti fare sacrifici.

Il calcio verso la recessione?

Si rischia. Serve una valutazione dell’impatto economico globale. Ora è difficile, non sappiamo quando si torna alla normalità. Ma guardiamo alle opportunità. Possiamo forse riformare il calcio mondiale facendo un passo indietro. Con formati diversi. Meno tornei, ma più interessanti. Forse meno squadre, ma più equilibrate. Meno partite per proteggere la salute dei calciatori.

Vero che sta progettando una Superlega di club?

Mi viene da ridere. E cos’altro? Da quel che vedo, ci pensano già gli altri a progettare e organizzare tornei in giro per il mondo.

VAR: gran partenza, ora sofferenze nei tornei nazionali…

La VAR è ormai indispensabile. Se usata come si deve, le critiche si placheranno. Può essere perfezionata, ma il fatto è che alcuni paesi non rispettano il protocollo IFAB. E’ importante capire che la VAR aiuta l’arbitro, e non che sia un altro a prendere le decisioni.

Possibile che non si assegni questo scudetto in Italia?

Non sarebbe corretto dire qualcosa. E non è una decisone della FIFA. Se mi sarà chiesta, darò la mia opinione. Ma il calcio, e lo scudetto, non mi sembrano ora le cose più importanti.

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