Incubo Milan. Il Diavolo è la Roma

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Corriere dello Sport (A.Polverosi) – Non sarà Champions diretta, ma se ad agosto la Roma sarà ancora questa, con questo gioco, questa autorevolezza e questa qualità, non avrà da temere granché nei play-off di Coppa. Ieri sera a San Siro, dove non vinceva da sei anni, ha fatto una partita stupenda, con tre gol e un dominio totale. Ha annientato il Milan, l’ha cancellato subito dalla scena senza fare molta fatica, perché il Milan proprio non c’era. Dicono che Brocchi ami giocare col possesso palla, ma per riuscirci quella palla prima va presa. Ieri invece l’ha tenuta, e anche molto bene, solo la Roma, che ha lasciato un po’ di spazio al Milan solo sul 3-0, quando era sazia.

TROPPPA DIFFERENZA – Una squadra vera, forte, compatta e a tratti spettacolare di fronte a un gruppo di calciatori che di squadra non avevano niente, né l’identità, né l’insieme, né la voglia. E’ stato facile il primo tempo della Roma, la cui superiorità tecnica, tattica, atletica e caratteriale è stata imbarazzante. Il Milan non c’era in nessun reparto, se non fra i pali dove Donnarumma per l’ennesima volta l’ha sottratto da una goleada ancora più pesante. Al 45′, l’unica rete di vantaggio era in realtà il vero rammarico della Roma che sotto porta era troppo compiaciuta, tanto da cercare più lo show che la rete. Fosse stata anche cattiva, già nel primo tempo la squadra di Spalletti avrebbe sbriciolato il Milan anche nel punteggio, non solo nel gioco.

IL CALCIO SPETTACOLO DI PJANIC – Senza Perotti, il tecnico romanista non ha modificato la sua impostazione, con Pjanic e Nainggolan molto più avanti della coppia di mediani De Rossi-Strootman e accentrati rispetto ai due attaccanti esterni. La manovra nasceva bene fin dai primi movimenti, il Milan non era mai un intoppo per i giallorossi che avevano in Pjanic la mente più lucida e il piede più preciso. Quando il bosniaco gioca come ieri, è un piacere per tutti gli amanti del calcio. La totale assenza di pressing dei rossoneri ha spinto la Roma subito nel centrocampo degli avversari e l’approssimazione della difesa (errore incredibile di Alex) ha portato subito Salah vicino al gol e un minuto dopo al gol. Errore del giovane Locatelli nell’impostazione, il suo passaggio è stato agganciato da Florenzi e come una furia è scattato il contropiede della Roma: assist di Strootman, controllo e conclusione di Salah. La difesa del Milan spazzata via.

TROPPI ERRORI – Fra esperimenti (Locatelli) e tentativi di recupero (Balotelli) in vista della finale di Coppa Italia, Brocchi aveva messo in campo un Milan senza capo né coda, un Milan vuoto e fischiato da San Siro mentre rientrava negli spogliatoi. Bacca e Balotelli hanno trascorso il primo tempo a becchettarsi, dietro alle due punte nessuno però riusciva a costruire uno straccio di manovra. Solo Honda ha avuto una buona occasione, al contrario della Roma che ne ha sbagliate troppe proprio per quel piacere di giocare specchiandosi. Era così semplice arrivare in area milanista che i romanisti pensavano che il raddoppio sarebbe arrivato da solo. Solo l’inconsistenza di questo Milan consentiva un errore altrimenti imperdonabile, tanto che El Shaarawy, un ex, ha raddoppiato con un gol bellissimo nato da un assist da applausi di Pjanic.

SAN SIRO PER IL CAPITANO – Ma quello romanista: quando Totti è entrato, lo stadio si è alzato in piedi per un applauso bello e sincero. Era pronta per lui una punizione a due in area e solo un’altra prodezza di Donnarumma ha tolto la rete al capitano. Ha segnato anche Emerson Palmieri, prima rete in Serie A; poi anche Bacca, assente per tutta la gara, ha fatto il suo gol in mezzo alle risate di San Siro che cantava, a presa di giro, “vinceremo il tricolor” e seguiva il palleggio romanista con una lunga serie di olè. Non c’era partita perché non c’era avversario. In una settimana, Brocchi deve miracolare il Milan, altrimenti dirà addio anche alla Coppa Italia. Dove in finale è arrivata con Mihajlovic…

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