Immobile vs Dzeko. Kolossal Lazio-Roma: tocca alle star del gol

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La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini – S.Cieri) – La geografia del calcio, in fondo, è variabile come le palpitazioni da derby. Così è facile dire che fra Torre Annunziata e Sarajevo c’è la distanza di quasi 10 derby (9,8 più recuperi, potremmo dire). Secondo le guide di viaggio, infatti, per coprire i 1.493 chilometri che separano i due centri occorrerebbero 14 ore e 48 minuti di automobile. Ovvero, circa dieci partite di calcio. Insomma, Ciro Immobile ed Edin Dzeko sono partiti da molto lontano per ritrovarsi questo pomeriggio all’Olimpico e sancire la (momentanea?) superiorità cittadina fra Lazio e Roma.

IN GIRO – Quanto possano essere diversi un ragazzo di 26 anni nato in Campania ed un altro di 30 che ha visto la luce in Bosnia, lo possiamo solo immaginare. In comune, però, c’è il fatto che la fame di gol li abbia portati a essere giramondo. Sorrento, Juve, Grosseto, Pescara, Genoa, Torino, Borussia Dortmund e Siviglia per Immobile; Zelieznicar, Usti nad labem, Teplice, Wolfsburg e Manchester City per Dzeko. Un titolo di capocannoniere in Italia (col Torino) per il centravanti della Lazio, un titolo di capocannoniere in Germania (col Wolfsburg) per quello della Roma. Il punto d’incontro, al momento, è quella Serie A così decaduta, che però vede il bosniaco capocannoniere con 12 gol, a pari merito con Icardi. Poco dietro però c’è Immobile, preceduto anche dal partner di Nazionale (ed ex compagno nel Toro) Belotti. Facile prevedere che ciascuno di loro (magari con l’aggiunta di Higuain) lotterà fino alla fine per il trono di re dei bomber del campionato.

SOGNANDO KLOSE – Immobile e Dzeko, nell’attesa, si contenderanno quello di re della Stracittadina. Il laziale ci arriva con una dote stagionale di 13 gol, perché ai 9 realizzati in campionato vanno aggiunti i 4 messi a segni con la Nazionale. Dopo il doppio «annus horribilis» (il primo vissuto a Dortmund, il secondo tra Siviglia e Torino) sembra tornato il bomber implacabile capace di vincere prima la classifica cannonieri di Serie B col Pescara quindi quella di A col Torino. Con la Lazio e con il suo pubblico il feeling è scattato subito. E pensare che era stato preso per sostituire un totem come Klose. Ma il paragone, anziché scoraggiarlo, lo ha caricato. Anche il tedesco conquistò subito i suoi tifosi, anche e soprattutto grazie al gol in pieno recupero con cui, al suo primo derby, regalò alla Lazio un successo che mancava da due anni e mezzo. Adesso il digiuno che la Lazio sta vivendo è addirittura di tre anni e mezzo (i biancocelesti non battono la Roma dalla finale di Coppa Italia del 26 maggio 2013), Immobile ha dunque la possibilità di regalarsi un’altra giornata degna di un campione come Klose. Alla Roma ha già segnato, col Toro il 25 marzo 2014. Ma quel gol non evitò la sconfitta ai granata (21 per i giallorossi). Inutile dire che, oggi, il centravanti biancoceleste cerchi un gol decisivo ai giallorossi. E lo cerca, determinante, anche nel derby. Ha giocato due volte quello di Genova e tre quello di Torino. Una sola rete all’attivo per lui, col Genoa, ma inutile (31 per la Samp). E, più in generale, non ha mai vinto una Stracittadina (4 sconfitte e 1 pari). È giunto il momento di invertire la rotta. E in questo si ritrova sulla stessa barca dei compagni d’attacco Keita e Anderson, pure a loro a secco di vittorie nelle Stracittadine. Obiettivo comune, ovvio, è quello di cominciare a ridere anche nei derby, ed oggi l’occasione sarebbe propizia anche al sorpasso.

I RICORSI – Storia notevolmente diversa invece quella di Dzeko, che invece ha giocato entrambi i derby della scorsa stagione e li ha vinti senza troppi problemi. Non basta. Il bosniaco ha segnato in tutti e due i match, scoprendo così il sapore del successo nella partita che determina il predominio calcistico nella Capitale. Con queste premesse, nessuna sorpresa che il centravanti giallorosso abbia trovato l’ottimismo per credere di ripetere la magia riuscitagli in Germania e in Inghilterra. Quale? Vincere il campionato nella seconda stagione di permanenza. Tutto sommato, le sensazioni che sta respirando in Italia durante questa annata sono così positive da far pensare che corsi e ricorsi del destino, a volte, non siano così stravaganti. Certo, per farlo non è affatto indispensabile vincere il derby, però cucirsi il tricolore senza godersi le Stracittadine sarebbe una gioia dimezzata. Tocca a Immobile provare a spazzar via il doppio sogno di gloria. E, credeteci, ci proverà.

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