Illegittimità della Tessera del tifoso: le reazioni

La dichiarata illegittimità della tessera del tifoso da parte del Consiglio si Stato ha sollevato una questione di grande rilievo nel mondo del calcio. Numerose le opinioni e le dichiarazioni in rispota espresse da diverse personalità.

Secondo quanto riporta l’ansa, anche Giancarlo Abete, presidente della Figc, ha risposto alla sentenza :

Dobbiamo approfondire i contenuti e capire se l’illegittimità è collegata ad aspetta specifici. La tessera come uso primario serve per garantire sicurezza e tutelare la fruibilità dello stadio. Quanto ha questo provvedimento dobbiamo approfondirlo”. Anche il presidente del Coni, Gianni Petrucci, in merito alla decisione si è limitato a dire “ne prendo atto“.

L’avvocato Lorenzo Contucci, invece, ha parlato ai microfoni di Radio Erre 2:

E’ una vittoria da parte dei tifosi e del Codacons. La Tessera del tifoso è stata concepita come un contratto di natura economica da far sottoscrivere ai tifosi. Ed hanno fatto bene tutti quelli che hanno aspettato, evitando di aderire. Purtroppo 700mila tifosi non hanno voluto credere in questa battaglia. Ora bisogna attendere la sentenza del TAR che, secondo me, arriverà in primavera. Le tessere attuali potrebbero essere annullate e le future svincolate dalla modalità carta di credito. Ora il prossimo step sarà quello dell’art. 9 che impedisce di entrare allo stadio a coloro i quali hanno già scontato condanne“.

Ha parlato anche il Segretario del Partito Radicale, Mario Staderini, ai microfoni di centro suono sport:

Questo è l’esempio di come in Italia, spesso sia proprio il calcio a dare l’esempio. A differenza di quello che diceva Maroni, il castello di carte sta cadendo. La tessera del tifoso è e rimane una carta di credito imposta dal Ministero dell’Interno e i tifosi se sono accorti immediatamente. La verità è che tutte queste decisioni di emergenza hanno il solo risultato di allontanare le persone dallo stadio“.
Staderini si esprime anche in merito alle ripercussioni e alle conseguenze possibili a seguito di tale decisione del Tar, manifestando una certa sfiducia su eventuali cambiamenti e miglioramenti. La sua stima è rivolta a Zamparini: “Quello che accade sempre in Italia: ci saranno quelli che a parole prenderanno le distanze dal predecessore Maroni, la Lega minaccerà ricorsi, ma effettivamente non cambierà nulla. Sono certo che la tessera del tifoso resterà in vigore fino alla sentenza del Tar, a meno che i club non si schierino. Devono alzare la testa. L’unico per ora ad esporsi è stato Maurizio Zamparini che ha parlato apertamente di ricatto“.
Il segretario del Partito Radicale prosegue con le sue dichiarazioni, ipotizzando un palese disinteresse del Governo in merito alla questione della tessera del tifoso e alla condanna del Consiglio di Stato: “Penso che al Governo non gliene importi nulla di questa iniziativa. E non credo che Anna Maria Cancellieri, un prefetto, possa smentire il lavoro di chi c’è stato prima di lei“.

Paolo Cento affronta la questione sulla bocciatura della tessera sottolineando ai microfoni di Rete Sport, come ciò limiti le trasferte dei tifosi al seguito della propria squadra.

La decisione del Consiglio di Stato di dichiarare la tessera del tifoso illegittima non avrà conseguenze giuridiche immediate, bisognerà attendere la decisione del Tar che è però vincolata dal parere di oggi“.
Il sottosegretario al Ministero delle Finanze e dell’Economia continua, facendo riferimento ad un possibile compromesso per salvaguardare la professionalità delle istituzioni interessate: “Il primo elemento certo è che il Consiglio di Stato rimanda al Tar la decisione sulla illegittima. Ora il Ministero degli Interni e l’Osservatorio per non fare brutta figura dovranno prevenire la decisione del Tar con una decisione che vada nella direzione intrapresa dal Consiglio di Stato“.
Paolo Cento conclude richiamando l’attenzione sui vari passaggi della norma, l’impatto e la ricezione sul calcio italiano: “La tessera del tifoso è una norma amministrativa, mai approvata come legge. Come sappiamo sono sindacabili le leggi, che devono essere costituzionali, figuriamoci le norme amministrative del Governo che devono essere giuridicamente approvate. Questa decisione fa giustizia di tutti gli addetti ai lavori, tesserati e tifosi che in questi anni hanno combattuto per una libertà individuale imprescindibile. La libertà individuale, il punto critico sulla schedatura sollevata anche da Daniele De Rossi, e sulla discriminazione ovvero la condanna aggiuntiva che impediva l’accesso alla tessera a persone con precedenti come il daspo, già scontati ma non per questo in diritto di avere lo stesso servizio di altri. Inoltre c’è il problema della concorrenza. L’Istituto Bancario che si aggiudica la “grande partita della tessera del tifoso” ha fatto bingo. Anche in questo aspetto commerciale non c’è la possibilità di scelta per la gente, ma una costrizione e unica via per accesso alla tessera“.

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