La Repubblica (M.Pinci) – Ama le scarpe di classe, ma ha digerito anche la (poca) classe di chi le scarpe voleva fargliele. A settembre, chiunque passasse per Trigoria, assicurava che il destino di Paulo Fonseca, con l’avvento della nuova proprietà, fosse segnato.
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Ma c’è qualcuno che alla vulgata non ha credo mai. Chi? Proprio Fonseca. La vera domanda però è: come ha fatto Fonseca a sopravvivere a quel vento di cambiato che soffiava su di lui? Intanto, ha saputo recuperare il rapporto col leader della Roma: Edin Dzeko. La moglie, Katerina Ostroushko, non ha mai smesso di studiare italiano, quasi tutti i giorni, con un’insegnate personale. Con una convinzione, la stessa del marito: l’Italia sarà la loro casa ancora a lungo.
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Fonseca dei giocatori non è amico, ma ci parla: se la Roma è arrivata a Natale terza è anche grazie alla svolta del modulo, quel 3-4-1-2 nato un confronto serrato con la squadra. Lo ha ammesso lui stesso, che a differenza di altri ha saputo cogliere i segnali e cambiare: “Quello che facciamo non è l’idea che avevo inizialmente, mi sono evoluto“, ha spiegato un mese fa.