La Repubblica (E.Currò) – La prudenza e il rischio di imprevisti dell’ultima ora hanno impedito ieri di scrivere il lieto fine della vicenda del passaggio di El Shaarawy alla Roma. Si attende la firma della proprietà del Monaco, che deve rinunciare ufficialmente al riscatto del prestito dell’attaccante della Nazionale, permettendo così al Milan di girarlo con una formula analoga al club di Pallotta. I magnati russi sono arrivati soltanto ieri nel Principato e il via libera potrebbe dunque slittare a oggi. Ad attendere con molta attenzione l’esito della trattativa c’è anche il ct Conte, perché la prospettiva dell’Europeo di giugno, che il giocatore non vuole perdere, è stata alla base delle scelte di El Shaarawy fin da quando il Monaco gli ha improvvisamente prospettato l’idea di non riscattarlo a giugno e ha smesso di farlo scendere in campo: dopo la ventiquattresima presenza, sarebbe bastato un solo minuto in più per determinare l’obbligo del riscatto automatico a 14 milioni. El Shaarawy ha ricevuto molte offerte dall’estero: Borussia Dortmund, Wolfsburg, Spartak Mosca e Shanghai, dove lo vorrebbe Eriksson. Ma l’idea di tornare in serie A, sotto la guida di Spalletti e sotto gli occhi di Conte, resta la più allettante.
La formula dovrebbe essere quella del prestito oneroso (3 milioni) fino a giugno con diritto di riscatto a 13 milioni, da versare al Milan dopo un numero minimo di presenze (5, una formalità), il che testimonierebbe la volontà della Roma di investire sul talento azzurro. In pratica, secondo questa lettura dell’operazione, se Sabatini non opterà per l’acquisto definitivo a gennaio, sarà soltanto per ragioni tecniche di bilancio: la spesa andrà scritta nel prossimo esercizio. Dal Milan trapela ottimismo: l’affare El Shaarawy, dopo il trasferimento di Cerci al Genoa, potrebbe sbloccare il mercato, paralizzato dal fallito ingaggio di Luiz Adriano in Cina.