De Rossi era un pupo biondo quando ha varcato il cancello di Trigoria per la prima volta, ora è un uomo cresciuto e quel cancello si chiuderà. L’ultima sarà il 26 maggio, numero che Capello gli consegnò e gli mise sulle spalle, fu il suo primo numero. Lo chiamavano Capitan Futuro, cresciuto all’ombra di Totti, come fosse un principe ereditario di un re che non se ne andava mai. Neppure lui avrebbe voluto mandarlo via. Fin da quando è entrato aveva la vena pronta a saltare fuori, sanguigno com’è sempre stato. Quando decideva di parlare non diceva mai banalità. Romanista dentro e romano sempre, disse a Ventura: “Ma che c’entro io? Fai entrare Insigne: dobbiamo vincere, mica pareggià“. I bambini che chiedevano a Babbo Natale la maglia di Totti e che ora sono padri e speravano tanto che i loro figli chiedessero la maglia di De Rossi, ora sono sperduti. Lo scrive Il Messaggero.