Il Leverkusen cambia pelle: all’Olimpico tutti in difesa

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Il Messaggero – Da qualche tempo il Bayer Leverkusen di Roger Schmidt attribuisce all’equilibrio uno strano significato: segnare tanto, ma subire comunque molto. Perché, per capirsi, nelle ultime quattro partite i tedeschi hanno firmato 15 gol e ne hanno incassati addirittura nove, raccogliendo due vittorie, un pareggio e una sconfitta. Non certo per caso, la sconfitta è piovuta in trasferta, proprio sabato pomeriggio in Bundesliga, sul campo del Wolfsburg (1-2). La rete di Hernandez non è bastata a bilanciare quelle di Bendtner e di Draxler: ma, a rifletterci, ciò che più è affiorato è stato, ancora una volta, il profondo senso di improduttività legato alle gare disputate lontano da Leverkusen.

D’altronde, lungo le sei trasferte di campionato, il Bayer ha collezionato soltanto tre sconfitte e un pari. Ed è chiaro, quindi, che il viaggio europeo di dopodomani a Roma rischi di diventare un ostacolo altissimo. Per saltarlo, il tecnico Schmidt probabilmente si chinerà sulla scacchiera tattica affidandosi a un modulo piuttosto difensivista. Ad indicare la ragione della scelta è un precedente recente. Lo scorso 29 settembre, a Barcellona, il Bayer si dispose in campo nominalmente con un 4-2-3-1: al fischio finale, però, le analisi tattiche della Uefa rivelarono che in realtà l’assetto dei tedeschi ricalcava alla perfezione un 4-4-2, guidato da Hernandez e Bellarabi. Per poco, poi, il Bayer sfiorò l’impresa: visto che cadde solo nel finale (1-2).

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