Il doppio suicidio delle romane

Il Tempo (T.Carmellini) – Il Napoli risponde all’Inter e si riprende la vetta del campionato grazie al gol di Jorginho, che sfrutta in due tempi un calcio di rigore. Resta in scia la Juventus, anche se il Crotone resiste un tempo, mentre perdono terreno le due squadre della Capitale, fermate sul pari da Genoa e Fiorentina. Un doppio suicidio per due gruppi che, per motivi diversi, avevano bisogno dei tre punti per ripartire dopo Champions e derby. Così vicine, due soli punti le dividono ancora in classifica, così diverse: entrambe punite dalla Var, ma entrambe ne sarebbero uscite indenni se non ci fosse stata di mezzo la nuova tecnologia voluta dal Palazzo e tanto discussa fin qui. Nessuno infatti a Marassi avrebbe mai notato in diretta lo schiaffo maldestro di De Rossi in area che la Var ha invece impietosamente inchiodato, così come all’Olimpico il contrasto goffo e scoordinato di Caicedo (per altro appena entrato) che scalcia chiaramente il viola Pezzella. Due episodi che l’arbitro non aveva assolutamente visto e che, in assenza della tecnologia, sarebbero passati impuniti o comunque ingiudicati.

Eppure tanto la Roma quanto la Lazio avrebbero meritato di portar via l’intera posta. La squadra di Di Francesco a Marassi ha giocato praticamente a una porta, dominando l’intera partita non riuscendo però a scardinare la difesa alzata da Ballardini per oltre un’ora. Poi il gol di El Shaarawy prima del suicidio giallorosso firmato De Rossi che, nel tira e molla di maglie e corpi in area, rifila un ceffone in pieno viso a Lapadula. La partita va avanti fino all’intervento della Var: implacabile. Sulla stessa lunghezza d’onda la gara biancoceleste all’Olimpico contro una Fiorentina inchiodata dal gol di De Vrij e che la Lazio poteva chiudere più volte. Fino all’episodio che cambia serata, umore e classifica: pure questo tanto inutile quanto palese al rallenty. Perché anche stavolta l’arbitro e tutta la banda dei suoi assistenti aveva lasciato correre. Prodigi della Var.

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