Il caso Diawara, gli addii al vertice, il decollo. Dal Verona al Verona è cambiato tanto

La Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – A pensarci bene, l’unica cosa che rende simile il Roma-Verona di stasera con la partita d’andata, giocata al Bentegodi il 19 settembre scorso, è il fatto che Edin Dzeko non ci sarà. Per il resto, da quell’esordio in campionato, nel mondo giallorosso è cambiato tanto, con la famiglia Friedkin motore del rinnovamento. Certo, si è cominciato col freno a mano tirato per via del caso Diawara. A metà febbraio andrà in scena il terzo grado presso il Tribunale Nazionale del Coni. Da quel giorno i vertici dirigenziali sono profondamente mutati, con Pantaleo Longo, Baldissoni, Zubiria e Gombar tra tutti che non ci sono più.

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Ma anche la squadra ha cambiato parzialmente faccia. Da settembre, il dualismo tra Lopez e Mirante è ancora aperto, Smalling è tornato in giallorosso (ma non ha ritrovato ancora lo smalto della scorsa stagione), Karsdorp e Spinazzola hanno capito che possono dominare le fasce e Villar è diventato il volto nuovo (e bello) del centrocampo. Chi è decollato, avanzando il suo raggio d’azione, è Pellegrini, sempre più leader (e capitano). Morale: dal Verona al Verona è cambiato parecchio, ma sapremo solo stasera se anche il risultato sarà diverso.

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