Gazzetta dello Sport (M. Cecchini) – Ci avete fatto caso? Mentre per i vacanzieri gli aeroporti di questi tempi spesso siano una sorta di incubo, i viaggiatori del calcio mercato invece si spostano con facilità irridente. Sarà per questo che la Roma in settimane del genere sembra essere una sorta di crocevia per entrate e uscite, in cui il desiderio di emergere si deve spesso coniugare con le necessità del bilancio. 

Per questo, mentre ieri la squadra di José Mourinho stava masticando i suoi chilometri in amichevole a Tolosa, il cellulare del general manager Tiago Pinto era bollente. Comprensibile. D’altronde sulle varie direttrici ci sono almeno quattro giocatori con il futuro più o meno in bilico e il dirigente deve cercare la scelta più adatta per coniugare i bilanci giallorossi alla volontà dello Special One. Così le porte girevoli fanno vedere Roger Ibanez (che ieri non ha partecipato alla trasferta della squadra) con la valigia in mano destinazione Al-Ahli, Nemanja Matic che apre a una possibile cessione al Rennes, mentre per l’attacco restano in ballo Marcos Leonardo del Santos e Marko Arnautovic del Bologna, con tutte le facilitazioni che le possibile uscite potrebbero fornire dal punto di vista economico.

La cessione imminente del difensore brasiliano, che in Arabia andrà a guadagnare circa 8 milioni a stagione, dovrebbe portare nelle casse della Roma 25 milioni più 10 di bonus agevoli. Quanto basta per far già intravedere il traguardo dei 35 milioni. Discorso diverso quello relativo a Matic. Il centrocampista serbo è uno dei fedelissimi di Mourinho, ma a 35 anni – avendo l’opportunità di firmare un contratto biennale in un campionato forse meno impegnativo – sa che per lui è una occasione da valutare, anche perché il legame con i giallorossi (a meno di rinnovi) dovrebbe concludersi a giugno prossimo.

Per smuovere la Roma che non vuole cederlo, i mediatori vorrebbero presentarsi con 6-7 milioni, cifra che rappresenterebbe una grande plusvalenza per un calciatore di quella età. A differenza di Ibanez, però, Matic – sia pure da gestire per via degli acciacchi – è un totem nel gioco dell’allenatore portoghese, quindi la sua perdita sarebbe pesante. Anche se questa settimana potrebbe esserci lo sbarco di Renato Sanches (in prestito dal Psg) che, numericamente, potrebbe sistemare il reparto.

A proposito di entrate, c’è però da sistemare al più presto l’attacco della squadra, perché il solo Belotti non può reggere da solo il peso della fase offensiva e non si può sperare sempre nelle magie del (fragile) Dybala. Per questo Pinto ragiona almeno su tre fronti. Il primo lo porta da Marcos Leonardo, per cui continua – sia pure con molti problemi – la trattativa con il Santos. Segnalato come il ventenne attaccante abbia cominciato a seguire la Roma sui social (e di questi tempi è un indizio che può avere un suo peso), l’offerta della società giallorossa dovrebbe aggirarsi su dieci milioni (pagabili in quattro anni) più otto di bonus agevoli.

Il problema è che il Santos sta vendendo anche un altro dei propri attaccanti (Washington) al Chelsea e la sensazione che si respira in Brasile è che sia dura cedere due punte, soprattutto in questi giorni di contestazione, di cui hanno fatto le spese prima Falcao (forse anche per il caso delle presunte molestie sessuali ai danni di una dipendente dell’hotel dove alloggia) e poi l’allenatore Turra.

Discorso analogo per Arnautovic, che vorrebbe approdare alla Roma, ma che il Bologna non vuole cedere per una cifra intorno ai 3-4 milioni, anche perché non avrebbe molto margine per trovare un sostituto di quel livello, proprio nei giorni in cui Thiago Motta si lamenta per il mercato. La Roma intanto prosegue il suo corteggiamento al rossoblu Domiguez (inseguito anche dal Milan se partirà Krunic) che il prossimo anno si libera a zero. Al Bologna a sua volta piace per la difesa Calafiori del Basilea, di cui la Roma conserva il 40% sulla rivendita. Chissà che l’intreccio tra i due club non porti a sciogliere qualche nodo…

Attenzione però anche al terzo punto: ovvero un attaccante a sorpresa oppure un ritorno di fiamma per Morata, se l’Atletico Madrid abbasserà le pretese. Di questi tempi, d’altronde, meglio non stupirsi di nulla.