Iago Falque: “Non ero più desiderato”

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Il Corriere dello Sport (G.Rolle) – Dopo una lunga trattativa, legata a filo doppio con Adem Ljajic, Iago Falque ha potuto fare il proprio debutto in maglia granata nell’amichevole con la Casateserogoredo, nella quale ha pure segnato un gol con una bella conclusione di sinistro a giro. Se non fosse stato per i tentennamenti del fantasista serbo, la trattativa fra la Roma e il Torino si sarebbe potuta concludere molto prima, dal momento che lo spagnolo, a differenza del compagno, non ha avuto dubbi nello scegliere il Toro come la destinazione ideale per rilanciarsi dopo la non esaltante stagione trascorsa nella Capitale: «Con il Toro avevamo raggiunto un accordo da tempo e anche se ho dovuto aspettare un po’ ero tranquillo, perché ero sicuro che sarei arrivato qui a prescindere da Ljajic – ha spiegato l’attaccante arrivato a Torino in prestito con diritto di riscatto – Ho detto sì al Torino dopo aver parlato con Petrachi. Il Toro ha dimostrato di credere in me, mentre a Roma non ero più desiderato. Penso che quella granata sia la piazza perfetta per me, perché percepisco da parte di tutto l’ambiente la voglia di crescere, che è la stessa che ho anche io. Dopo gli ultimi mesi difficili a Roma voglio ritrovare me stesso e anche il mio gioco».

MEZZALA – L’altro motivo che ha spinto Falque verso Torino è stato infatti proprio l’arrivo sulla panchina granata di Sinisa Mihajlovic, profeta del 4-3-3. Nei programmi dell’allenatore serbo lui e Ljajic dovranno essere i due attaccanti esterni a sostegno della punta centrale Belotti: «Ho sempre giocato da attaccante esterno nel modulo a tre ed è la posizione in cui mi trovo più a mio agio». Il rapporto tra lo spagnolo e il tecnico serbo pare orientato a un maggiore feeling rispetto a quello con Spalletti, che nella Roma lo aveva impiegato anche come mezzala: «Una posizione non proprio congeniale alle mie caratteristiche. A Roma il mio compito era quello di servire Dzeko con i cross da sinistra, poi Spalletti mi ha spostato mezzala. Ho sempre cercato di adattarmi alle esigenze degli allenatori e ho ricoperto diverse posizioni, anche a piedi invertiti. A Torino giocherò dove vorrà il tecnico».

VOGLIA D’EUROPA – «Mi sono inserito subito bene, grazie anche alla buona accoglienza da parte dei compagni. Conoscevo già Gazzi e Padelli, che erano stati miei compagni a Bari, dove però Ventura mi faceva giocare poco perché ero ancora molto giovane. Stiamo lavorando molto sul piano fisico e io e Adem ci stiamo impegnando per recuperare la settimana di ritardo rispetto al resto della squadra. Piano piano stiamo iniziando a trovarci in campo». Tra i motivi che lo hanno spinto verso il Toro c’è anche l’obiettivo Europa: «Sono arrivato solo da pochi giorni ma credo che ci siano i presupposti giusti per raggiungere il traguardo, perché ci sono degli ottimi giocatori e un bravo allenatore».

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