Ai microfoni del club, Federico Guidi ha commentato la sconfitta della Roma Primavera per 3-2 in casa del Sassuolo. Queste le sue parole:

Buona prestazione a livello di gioco, per occupazione degli spazi in campo, le occasioni le abbiamo create, certe partite però poi ce le complichiamo a volte da soli. È così?
“Sì, devo dire che oggi abbiamo perso giocando la miglior partita della stagione, anche in relazione all’avversario. Loro mai avevano sofferto così nelle partite precedenti. Abbiamo giocato bene, ma allo stesso tempo abbiamo commesso degli errori che abbiamo pagato. Alcuni sono gesti tecnici figli di un percorso, altre disattenzioni dovute alla superficialità. E mi riferisco in particolare ai primi minuti di gioco. Sono passaggi giocati con troppa leggerezza. Si tratta di errori da capire velocemente, sono quelli che ritardano l’accesso ai campionati professionisti. A livello di mentalità non puoi sbagliare in contesti più importanti. Ci può stare l’errore, ma non la superficialità che poi l’errore è sempre dietro l’angolo. Per il resto ho visto una squadra che ha giocato bene, giocatori che si sono messi in mostra, c’è soddisfazione per quanto fatto vedere, ma c’è il rimpianto di non essere riusciti a vincere una partita sul campo – che a mio avviso avremmo meritato – per colpa nostra”.

Cosa è mancato nel secondo tempo per riprendere la partita sul risultato di 3-2 per loro?
“Abbiamo spinto tanto, praticamente siamo sempre stati nella loro metà campo. A volte è mancato l’ultimo passaggio in fase conclusiva, palloni che avremmo potuto sfruttare diversamente, però non ho da recriminare in questo. Ho visto negli occhi di ogni calciatore la voglia di riprendere la partita, peculiarità che hanno avuto in questa stagione. Ora dovremo fare tesoro delle tante cose buone viste e cercare di eliminare gli errori fatti, che ci hanno precluso una vittoria”.

In settimana è arrivato l’esordio di D’Alessio in Prima Squadra, in Europa League contro il Servette.
“Noi lavoriamo per questo. E anche la prestazione di oggi va in questa direzione. Il fatto di non esserci mai snaturati, di aver continuato a macinare gioco, di mettere sempre al centro della scena il giocatore negli sviluppi in campo, dando loro opportunità di mettersi in mostra con giocate anche sullo stretto. Con questo tipo di mentalità si arriva nel calcio dei grandi davanti a 60mila spettatori. Ci teniamo l’orgoglio di un altro esordio nella prima squadra. Questo è significativo della direzione del nostro lavoro. E sono contento che lo abbia fatto D’Alessio, uno che ha scalato e ha saputo soffrire, andando oltre le difficoltà avute nel percorso. Da inizio stagione ha sempre proposto grandissime prestazioni. E il mister Mourinho, sempre molto attento su di noi, l’ha capito. Ringrazio lui, il direttore e tutta la società per l’attenzione quotidiana sul nostro settore giovanile. Non è una cosa banale. Anzi, un valore assoluto. Devono capire tutti questi ragazzi che essere alla Roma è un privilegio. E quegli errori di superficialità vanno eliminati. Come è successo a D’Alessio e ad altri ragazzi che ora stanno giocando in Serie A o con il mister in Prima Squadra”.