Ecco Giampaoletti, per il city manager subito la grana stadio

Corriere della Sera (A.Arzilli) – Raggi si muove per chiudere l’affaire stadio. Primo: accogliere il nuovo dg del Campidoglio, il genovese Franco Giampaoletti che, dopo l’addio a Unicoop Tirreno, entra oggi ufficialmente nella squadra. Secondo: consegnare al nuovo dg, o city manager come piace gli americani, il dossier sullo Stadio della Roma. Terzo: inviare alla Conferenza dei servizi che valuterà la richiesta di proroga (un paio di mesi) dei proponenti dell’opera di Tor di Valle, la lettera con cui viene ritirato il parere non favorevole degli Uffici.  Dg fresco di investitura, tempi calibrati sulle nuove esigenze e via i «no» residui sull’iter del progetto: queste le primemosse di Raggi. Lo studio della delibera bifase che dovrà superare quella Marino mantenendo costante il pubblico interesse è cominciato lunedì e terminerà non prima di qualche settimana. Tempo utile affinché Giampaoletti provi ad aggirare i due scogli su cui la questione stadio rischia di incagliarsi. Il primo è collegato al parere della Soprintendenza Mibact che, oltre ad aver dato il via alla procedura di vincolo sull’ippodromo della «mandrakata», ha espresso «motivato dissenso alla realizzazione dell’intervento non ravvisando le condizioni per la sua ammissibilità nel sito proposto». In teoria, quindi, lì lo stadio non si può fare anche se l’ultima parola spetta alla Presidenza del Consiglio. Il secondo scoglio è pericoloso perché ancora avvolto nelle nebbie: le opere pubbliche. Quali, dopo il «I love it» detto al cellulare da Raggi al presidente giallorosso James Pallotta in riferimento al progetto, saranno conservate? E quali, invece, saltano? Su queste due domande il progetto si gioca la stigmata dell’interesse pubblico e, quindi, l’iter in Conferenza dei servizi, con tempi che rischiano di dilatarsi sensibilmente.

«Facciamo un po’ di chiarezza — ieri il post di Raggi —. Il nuovo progetto prevede le opportune infrastrutture per permettere ai cittadini di accedere all’area senza problemi. Chi ci attacca dimentica che abbiamo tagliato tre grattacieli e migliaia di metri cubi». Segue la specifica sulle opere pubbliche. «Sono state fatte simulazioni sul traffico — scrive la sindaca che, intanto mette in agenda l’incontro con la Lazio ( il 6 marzo?) —: un ponte sul Tevere snellirà il flusso di automobili attuale e supporterà quello previsto; il potenziamento della ferrovia Roma-Lido permetterà di raggiungere l’area in treno». Dalle planimetrie però scompaiono un ponte pedonale e il prolungamento della metro, mentre la «bretella» con la Roma-Fiumicino può slittare alla fase due. E il cono d’ombra tra due scaglioni genera un’incertezza che alimenta il sarcasmo dell’opposizione. «Alla sindaca non hanno detto che sono state tagliate quasi tutte le infrastrutture di supporto. “A sua insaputa”, come per le polizze di Romeo», la battuta del deputato Pd, Marco Miccoli.

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