Gervinho, ex attaccante della Roma ed ora in forza ai cinesi dell’Hebei Fortune, ha rilasciato un’intervista a L’Equipe. Queste le parole dell’esterno ivoriano:
Che ne pensa del suo destino il piccolo Gervais Yao Kouassi del quartiere Belle Cité di Abidjan?
E’ una lunga storia… Non avrei mai pensato che avrei raggiunto questo livello. Sono orgoglioso della mia carriera, ho combattuto per arrivare qui. Sono in debito con Jean-Marc Guillou (l’ex direttore dell’Accademia di ASEC, nella capitale della Costa d’Avorio, da cui è uscito Gervinho, ndr), che ha fatto molto per me. E oggi comincio una nuova carriera. Anche se non ho mai considerato il campionato cinese come uno dei miei preferiti.
Quando ha lasciato la Roma a gennaio hai detto che non avevi più la forza e la motivazione per rimanere in Europa. Puoi chiarire questo punto?
Non avevo più sfide da affrontare. Sono partito per giocare un altro campionato, in un altro continente, per iniziare una nuova vita. Ero già passato per la Ligue 1, non era più una scelta rilevante. Avevo giocato in Inghilterra con l’Arsenal, un club che amo. Questo era il top. Poi c’è l’Italia, con quello che è successo a Rudi (Garcia, ndr), l’allenatore.
Perché il tuo destino era legato al suo?
E’ grazie a Rudi Garcia ho firmato con la Roma nel 2013, perché inizialmente il club non era favorevole al mio acquisto. Ha combattuto per farmi venire. Quando il nuovo allenatore è arrivato ho parlato con lui. Giocatori come De Rossi mi avevano detto che era un bravo tecnico. Ma ho detto a Spalletti che il problema non era lui: lui è arrivato quando non avevo più voglia di rimanere. Non avrei avuto la motivazione per fare quello che mi domandava. Continuare a lottare ogni fine settimana per la Roma e ottenere buoni risultati per Spalletti lo sentivo come un tradimento a Rudi Garcia. Non era più possibile restare. Devo dire che ho fatto troppo poco, mi sono anche infortunato. La soluzione migliore era quella di lasciarmi andare. Inoltre entrambe le parti stavano trovando un accordo. Hanno realizzato una buona cessione e ho trovato un club adatto. Non si poteva rifiutare questa offerta. Questo stipendio (10 milioni di euro netti all’anno, ndr) non si può rifiutare. E’ grazie alle mie qualità che mi è stata offerta una tale somma. Può sembrare eccessiva per alcune persone e anche a me lo sembra. Quindi devo dimostrare che me la merito.
Che cosa ne farai di questi soldi?
Non ci penso, non perdo tempo con questo. Il bambino che viene dai quartieri bassi ha un’altra vita oggi, ma sono rimasto lo stesso. A proposito del denari: ho già fatto degli investimento. Ma non sono veramente io che ne beneficerò. Saranno la mia famiglia e i miei figli che ne beneficeranno maggiormente.
Come troverai le motivazioni in Cina?
Francamente, quando sono arrivato qui, non sapevo nulla di questo campionato o dell’Hebei Fortune, tranne che era stato promosso nella prima divisione. Quando i dirigenti del club cinese si sono fatti sentire, le trattative sono terminate in poche ore. I giocatori stranieri possono far conoscere il club e farlo crescere.
Come è stato il tuo trasferimento in Cina? Si parla molto di questi intermediari europei che lavorano per loro…
È vero, ci sono molti intermediari che ti chiamano e ti dicono di essere stati incaricati da un club. Succede tutto improvvisamente, i club cinesi sono anche preoccupati perché tutto passa per la fedeltà di questi intermediari. Nel mio caso una società spagnola ha ricevuto l’incarico dall’Hebei Fortune. Quando c’era l’accordo sulle cifre, si è presentato il loro vice-presidente e le discussioni sono terminate positivamente dopo poche ore. In alcuni casi dei giocatori non si sono trasferiti perché c’erano troppo intermediari. Alcuni esitano anche per la paura di non essere pagati. Ma tutti sono pagati, non c’è da preoccuparsi di questo! Quando ho firmato ho ricevuto una percentuale del mio stipendio poche settimane più tardi. Il club ci ha dato la sua parola che sarebbe stato tutto e a posto. Se il campionato cinese vuole crescere, deve rispettare tutto ciò.
Anche i premi sono enormi. Si è parlato tantissimo dei 60mila euro come premio per la prima vittoria in campionato…
Avere 60mila euro di premio per una partita è impossibile in Europa, anche al Real Madrid. E soprattutto la cifra è netta! Ad un certo punto è arrivato il presidente e schioccando le dita ha detto: “Questa è la somma per un gol segnato, quest’altra è la somma se non ne prendete”. Ogni gol segnato mi pagano 150mila euro, in totale si può arrivare anche ad un milione di euro di premi a partita!
Come sono sono distribuiti nello spogliatoio?
Cerchiamo di pensare al gruppo. Qui ci sono diciotto nomi che vanno a referto. Sappiamo che i cinesi non hanno gli stessi stipendi o gli stessi nostri premi. Siamo andati a vedere lo staff completo, in modo che tutti traggano vantaggi da questi premi, anche quelli che sono nel gruppo delle riserve e quelli che non giocano. Noi abbiamo già guadagnato bene nella nostra vita. Così abbiamo diviso i premi con gli altri, perché vogliamo una buona atmosfera nel gruppo. Se ci sono 60mila euro di premio, sono 60mila euro per tutti.
In Europa il divario salariale può creare tensione nello spogliatoio...
Noi cerchiamo di evitare ciò. C’è bisogno che ne beneficino anche i giocatori cinesi e lo staff, formato da una decina di persone tra allenatori e preparatori. Non siamo ossessionati dai i soldi, solo soldi, soldi! Ci danno la motivazione per vincere ogni partita, ma a parte questo, vogliamo far crescere questo club, vogliamo essere tutti uniti.
Quando penserai di aver fatto bene a scegliere la Cina?
Quando sarò campione della Cina. Il club ha detto che sarà difficile, ma credo che possiamo finire tra le prime tre perché abbiamo buoni giocatori oltre a me: ci sono Mbia, Kakuta, Lavezzi, Ersan Gülüm i difesa, abbiamo un buon allenatore che ha giocato in Europa. Arrivando qui mi sono detto: “Wow, c’è un gran lavoro da fare qui”. Ma in un mese ho potuto constatare dei grandi progressi.
Quali sono le differenze con i campionati europei?
Per ora ho giocato solo una partita campionato. Andiamo in autobus al campo di allenamento e il centro sportivo è a cinque minuti. Ma se potessimo farci la doccia e cambiarci nello stesso luogo dove ci alleniamo sarebbe l’ideale. Comunque il livello delle sedute è soddisfacente. Ci sono preparatori atletici spagnoli e si lavora come in Europa. Allo stadio ci sono tante persone, come in Francia, in Italia o in Inghilterra (la capienza è di 33mila persone, ndr).
Il campionato cinese ha avuto grossi problemi di corruzione e di partite truccate in questi ultimi anni. E’ pulito vero?
Lo diventerà pulito. Ci sono anche alcune partite truccate in Italia e in Europa! I cinesi cancelleranno tutte le sciocchezze del passato. Hanno preso piena coscienza degli errori e fanno di tutto per risolvere questo problema.
La Super League cinese durerà?
Ci vuole continuità per crescere. Ma dato il denaro che spendono ed i giocatori che vogliono reclutare, durerà. Ezequiel Lavezzi, Alex Teixeira, Ramires, Jackson Martinez e anche io, non abbiamo avuto paura a venire qui. Noi l’abbiamo fatto e altri lo faranno.
E’ meglio giocare in Ligue 1 o nel campionato cinese di oggi?
Nel campionato cinese. Qual è la differenza tra i due campionati ora?In Ligue 1 c’è una squadra che domina su tutte. Se si vuole giocare in Francia, devi giocare a Parigi: il loro vero obiettivo è la Champions League. L’altra squadra francese che si qualifica per la Champions League non può permettersi di combattere. Che il PSG sia campione due mesi prima della fine del campionato lo trovo normale. Se non vincessero il titolo di Ligue 1 sarebbe il vero problema! Mi è sempre piaciuta la Ligue 1, mi sono divertito molto. Ma quando ho vinto la Coppa di Francia e sono stato campione con il Lille c’erano diversi altri team che lottavano per il titolo: PSG, Lione, Marsiglia, Monaco… Oggi non succede più. Nel campionato cinese diversi club hanno effettuato grandi acquisti e ci sono almeno due squadre favorite per il campionato…
