La Gazzetta dello Sport (A. D’Urso) – Contano i dettagli, persino i millimetri. Per un allenatore come Gian Piero Gasperini, che ama occupare ogni metro del campo proprio come Luciano Spalletti, l’Allianz Stadium diventa una scacchiera da riempire in ogni zona. Nulla è lasciato al caso: intensità, precisione e rigore tattico sono i cardini su cui il tecnico giallorosso ha costruito finora i suoi 994 punti in Serie A.

Sabato Gasp si affiderà agli uomini capaci di rompere gli equilibri: non solo Soulé, con le sue giocate imprevedibili e le sterzate nello stretto, o Mancini, pronto ad attaccare lo spazio con inserimenti improvvisi sul centrodestra, ma anche Wesley, esterno brasiliano in grande forma, appena decisivo contro il Como e ormai arma tattica fondamentale per spostare l’inerzia delle partite. Un giocatore che in estate era finito anche nel mirino della Juventus, proprio come Gasperini, che però ha scelto la Roma rifiutando il richiamo bianconero.

Wesley è oggi l’immagine della Roma dal punto di vista atletico, in un periodo che storicamente coincide con lo sprint delle squadre di Gasperini. Tra dicembre e gennaio, infatti, le sue formazioni alzano il ritmo: l’Atalanta nel 2023 infilò cinque vittorie consecutive dopo la sosta di novembre, quattro delle quali a dicembre; nel 2021-22 arrivarono successi pesanti come il 3-2 sul Napoli e l’1-0 sulla Juve; nel 2022-23 furono quattro vittorie in sei gare prima di Natale. È il momento in cui si corre per restare agganciati al gruppo di testa.

Una fase in cui, come ha sottolineato lo stesso Gasperini, la condizione fisica si sposa con una produzione offensiva più efficace: sfruttamento di tutti i corridoi, pressione alta costante e quel pressing sulla trequarti che in passato ha fatto le fortune dell’Atalanta.

La Juventus, inoltre, è la squadra affrontata più volte dal tecnico giallorosso: 39 incroci complessivi, con 6 vittorie, tra cui spicca il clamoroso 0-4 dello scorso anno all’Allianz Stadium quando era alla guida dell’Atalanta. Un precedente che racconta bene come, per Gasperini, anche a Torino nulla sia mai scritto in anticipo.