La Repubblica (N. Maurelli) – La prova del falso nove fallisce ancora. Maledetta sosta: un’altra frenata dopo la pausa per le nazionali, un altro esperimento che non decolla. Cambia l’avversario, non l’esito. Stavolta è l’Inter a beneficiare delle idee eccentriche di Gasperini: Dybala centravanti, Wesley bloccato a sinistra e Ndicka spaesato sulla destra.

Davanti regna la confusione. Il tecnico giallorosso voleva una squadra imprevedibile, senza punti di riferimento. Ci riesce — ma finisce per disorientare i suoi, che si muovono a vuoto in cerca dell’interruttore di un attacco che fa luce a intermittenza.
Gasperini lo sa, se n’è accorto subito: ha dovuto reinventarsi, come se avesse raggiunto una nuova consapevolezza tattica che però, a tratti, regredisce alla sua forma originaria — quella rivoluzionaria, brillante, ma che a Trigoria non può ancora funzionare. O non del tutto.