Il Tempo – La Roma di Garcia nasce a New York

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La nuova Roma si fa dall’altra parte dell’Oceano.Pallotta la riceve tutta assieme: Sabatini, il dirigente plenipotenziario dopo le dimissioni diBaldini, e Rudi Garcia, l’uomo scelto dal ds dopo due stagioni fallimentari e il doppio rifiuto di Mazzarri e Allegri.

 

 

Sabatini è atterrato ieri sera a New York insieme al consigliere Baldissoni. Ad attenderli all’aeroporto Jfk il tecnico del Lilla, che ha viaggiato qualche ora prima in compagnia di Frederic Massara, il vice del ds romanista, di origini francesi. Dopo la cena di ieri, la comitiva del futuro giallorosso è pronta a celebrare l’intesa oggi negli uffici della Raptor, insieme al presidentissimo Pallotta e il CEO Zanzi, già volato negli States nel weekend.

Una svolta improvvisa, avvolta dal mistero, ma a quanto pare definitiva. A meno che le notizie in arrivo nella notte dalla Spagna non si rivelino fondate: il Malaga sarebbe convinto di annunciare presto l’ingaggio di Garcia.

 

 

Troppo tardi, a giudicare dall’adunata newyorkese della Roma. Garcia si è liberato sulla parola dal Lilla ed è pronto a tornare domani in Europa da allenatore giallorosso in pectore. «Siamo consapevoli che Garcia è in trattativa con un’altra squadra – ha confermato il dg del club transalpino Frederic Paquet – e noi vogliamo che le cose vadano per il meglio per tutti. Siamo pronti a lasciarlo partire. Tutto sarà più chiaro quando parleremo con Rudi». In ballo c’è un milione di euro di stipendio per l’ultimo anno di contratto, soldi che Garcia è pronto a lasciare in buona parte al Lilla. Dalla Roma avrà un contratto biennale da circa 1,2 milioni netti più premi. Lo accompagneranno a Trigoria almeno tre collaboratori del suo staff tutto francese, Nanni dovrebbe continuarsi ad occupare dei portieri (ma attende il rinnovo di contratto) mentre Andreazzoli è l’uomo ideale per aiutarlo nei primi mesi a capire in che posto è finito. La nuova scommessa di Sabatini, insomma, sta per essere benedetta dalla proprietà americana. L’obiettivo del blitz negli Usa era proprio quello di ottenere l’ok sull’allenatore francese, dopo aver scartato la candidatura di Bielsa.

 

 

Ma non solo, Sabatini vuole convincere Pallotta sull’ambizioso piano di mercato che ha in mente per rilanciare la Roma. Il dirigente si è forzato, non saliva su un volo intercontinentale da un paio d’anni, e già questo spiega l’importanza del viaggio. Le dimissioni di Baldini gli hanno consegnato nuovi poteri e ora spetta a lui, in qualità di unico referente dell’area tecnica, tenere alta la «motivazione» di Pallotta. Dopo le lunghe e «fredde» conference call dei giorni scorsi, il ds ha sentito il bisogno di parlare faccia a faccia con il boss. Oltre alla questione allenatore, è un momento di scelte decisive: sul budget e non solo, con Unicredit spettatrice interessata e spiazzata dalle dimissioni di Baldini.

 

 

Detto che Zanzi sta lavorando sodo sul progetto stadio da presentare tra un mese al nuovo sindaco Marino, con cui si conta di lavorare in sinergia come accadeva con Alemanno, alla Roma servono nuovi investimenti. E una linea comune con la proprietà su operazioni di mercato fuori dalla norma: Sabatini è pronto a rivoluzionare ancora la rosa, con almeno tre innesti importanti (Benatia è fatto, Nainggolan un obiettivo concreto) e un paio di cessioni «strategiche» e dolorose, dicasi Osvaldo e De Rossi. Con il placet di Garcia.

 

Il Tempo – A.Austini

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