Corriere dello Sport (R. Maida) – Metterlo nella metà possibilmente a pochi metri da un portiere, e lui vi ricompenserà completando il lavoro. Certi istinti non marciscono con il logorio, con l’ozio, con il divertimento: Stephan El Shaarawy ha ricominciato la nuova stagione così come aveva concluso la vecchia.

L’importante sarà vederlo spesso nella posizione naturale. Quando il factotum di Mourinho per generosità e abnegazione scala di qualche metro, rincorrendo pure i terzini avversari, non ha sempre il carburante necessario per arrivare pronto al tiro. Quando invece parte da seconda punta, da ala pura o addirittura da centravanti, come gli è capitato nell’ultima di campionato contro lo Spezia, è un fattore offensivo determinante per la Roma. “Segnare è sempre bello, fa sempre bene spiega lui ad Albufeira ma nei ritiri estivi conta soprattutto allenarsi per raggiungere la condizione migliore il più in fretta possibile. Sono contento che abbiamo affrontato il Braga con lo spirito giusto. Loro erano più avanti di noi nella preparazione ma siamo stati all’altezza della situazione“. E sul ruolo: «lo nasco come esterno d’attacco puro. E’ la posizione che preferisco. Ma se serve alla squadra, come è già successo, so adattarmi anche al ruolo di “quinto” Sono pronto a farlo anche nella prossima stagione se fosse necessario, non ci sono problemi”.

L’obiettivo stagionale, dopo cinque anni di attesa, è sempre il solito: “Tornare in Champions League è una priorità. Ma anche andare avanti in Europa, per ripetere magari il percorso dell’ultimo anno, è un target da inseguire. Stiamo lavorando per questo. Sappiamo che ci sono cose da migliorare ma il gruppo è forte e solido: guardate Aouar come si sta inserendo, per esempio. Ha grande personalità“.