Freno Roma, tre spine in attacco

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Il Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – Due spine per la Roma, se vogliamo tre. Dzeko, Iturbe e Doumbia, tre attaccanti sui quali la Roma ha puntato, ma che hanno deluso le aspettative. Sono costati complessivamente cinquantotto milioni e sono stati un flop. Hanno ingaggi importanti (4,5 il bosniaco, 1,8 Iturbe, addirittura 3 con i bonus Doumbia, complessivamente 9,3 a stagione) e bloccano il mercato della Roma. Che se potesse andrebbe su un altro centravanti e il polacco Milik resta la prima scelta. Tre attaccanti, tre storie diverse. Dzeko lo scorso anno era stato accolto con tutti gli onori, quattromila tifosi in festa a Fiumicino. Il centravanti che la Roma aspettava da tempo, il bomber che aveva gonfiato le reti in Bundesliga e in Premier. Nella sua prima stagione in giallorosso ha faticato a imporsi con Garcia ed è finito spesso in panchina con Spalletti, scavalcato nel finale anche da Totti, come prima alternativa in attacco. Il tecnico toscano ha trovato la formula giusta che riproporrà nella prossima stagione, tridente leggero con Nainggolan che si inserisce nel 4-2-4. Per Dzeko non c’è posto, non da titolare. Il bosniaco guadagna 4,5 milioni a stagione fino al 2020. Tanti soldi, troppi, per una potenziale riserva. Pjanic, il suo amico fraterno che era stato il suo principale sponsor per venire a Roma, non c’è più e questo potrebbe spingerlo a rivedere la sua posizione. Perchè Dzeko vorrebbe restare nella Capitale, tentare il rilancio pur sapendo di partire dalle retrovie. Dei tre attaccanti in esubero è quello che ha maggiori chance di essere recuperato.

ITURBE – Diverso il discorso per Iturbe. La Roma lo ha praticamente tolto dal mercato perchè ufficialmente Spalletti vuole testarlo in ritiro. Ma dopo i fallimentari sei mesi nella Premier (solo una manciata di presenze nel Bournemouth), in realtà Iturbe non ha richieste, solo una timida del Bologna, società amica della Roma. Pagato 28,5 milioni (comprese ricche commissioni), Iturbe era stato il giocatore più pagato due estati fa. Il suo trasferimento alla Roma, dopo essere stato inseguito anche dalla Juve, fu la goccia che fece traboccare il vaso e portò al clamoroso divorzio di Conte. Con lui la Roma sognava lo scudetto, ma non è riuscito a dimostrare le sue qualità, sulle quali aveva scommesso Sabatini. Sotto la guida di Spalletti si tenterà di rilanciarlo, per non perdere un patrimonio che pesa come un fardello.

DOUMBIA – L’ivoriano in giallorosso se lo ricordano in pochi. Pagato 14,5 milioni dal Cska Mosca, arrivò infortunato nel gennaio del 2015. Poche presenze e due gol, poi ha cominciato ad andare in giro in prestito, sei mesi di nuovo a Mosca, poi a Newcastle, dove si sono perse le tracce. Adesso la speranza della Roma si chiama Basilea. Dopo aver ceduto Embolo allo Schalke 04 per venti milioni il club svizzero ha bisogno di un attaccante e Doumbia, dopo aver rifiutato le offerte dalla Cina e dalla Turchia in Svizzera tornerebbe volentieri. Ancora in prestito.

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