Fonseca all’esordio nel derby ci crede: «Vale tre punti ma è speciale. Loro meglio di noi? Sono solo parole»

Sicuro di sé ma senza fare voli pindarici. Concreto, come piace definirsi a tutta la nuova Roma. Fonseca approccia nel modo giusto il suo primo derby della Capitale. Si presenta in conferenza stampa ancora aiutato dal traduttore, in sala c’è anche il suo addetto alle pubbliche relazioni Pedro Pinto, ex capo della comunicazione alla Uefa. «Ho già giocato diversi derby, capisco che sia una partita speciale, si percepisce parlando con i tifosi per strada, vale tre punti, ma esiste un coinvolgimento emotivo maggiore. Spero che per me sia il primo di tanti derby e non vedo l’ora di giocarlo». Lo ha preparato senza stravolgere i programmi: pranzo obbligatorio per la squadra a Trigoria dopo l’allenamento, qualche ora libera per i giocatori e poi tutti di nuovo nel centro sportivo per cenare insieme e iniziare il ritiro. Alla domanda sul ruolo di favorita assegnato alla Lazio Fonseca replica convinto: «Sono soltanto parole, conta il campo. La Lazio è fortissima, ha grandissimi calciatori e un allenatore che già da diverso tempo guida la squadra. Ma i pronostici vanno rispettati durante le partite». Servirà una Roma molto più solida dietro rispetto all’esordio in chiaroscuro col Genoa. «Abbiamo fatto una riflessione profonda su quella partita e sull’atteggiamento che avremo contro la Lazio. Ci siamo preparati per ogni situazione, non sono un allenatore dogmatico: credo nella nostra idea di gioco ma l’obiettivo è vincere. In base al risultato cambierò la squadra e se dovesse servire inserirò anche un difensore in più. Mancini e Zappacosta sono pronti, potrebbero giocare. Florenzi esterno alto a sinistra? È un’ipotesi che stiamo considerando». Lo riporta Il Tempo.

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