Florenzi è quasi pronto, Schick ha bisogno di tempo

Corriere della Sera (L.Valdiserri) – La vera finalità era un’altra, ma l’amichevole della Roma contro la Chapecoense ha detto qualcosa anche sotto il profilo calcistico. Si è vista spesso una difesa «a tre e mezzo», per usare la definizione di Luciano Spalletti, con Florenzi sempre molto alto quando la palla era in possesso dei giallorossi. E poi si è visto Defrel sempre schierato da esterno destro e non da punta centrale anche in assenza di Edin Dzeko (il centravanti lo hanno fatto prima il giovane Antonucci e poi Schick). Sono state importanti, soprattutto, le parole di Eusebio Di Francesco, sincero come sempre, nel dopo gara. Una radiografia dello stato di salute della Roma, che alla ripresa sarà attesa da un doppio impegno: sabato 9 a Genova contro la Sampdoria in campionato, martedì 12 all’Olimpico per il debutto in Champions League contro l’Atletico Madrid.

Partite da affrontare con quali forze? «Florenzi si sta allenando benissimo, con grande intensità e voglia di recuperare. Sta raggiungendo una buona condizione, ma non possiamo dire che sia al top, perché dopo un’ora era morto. Ma per quello che ho visto in campo sono molto soddisfatto. Gli ho dato più possibilità di attaccare rispetto a difendere e lui l’ha fatto molto bene. Lo vedremo terzino? È un jolly e lo sfrutterò in diverse situazioni. Da esterno rende molto, sia alto che basso. Sono convinto che sarà molto utile, con tutte le partite che abbiamo». Traduzione: è quasi pronto e contro la Samp potrà dare il suo contributo. Più indietro, invece, è Patrick Schick: «Ha bisogno di mettere benzina nelle gambe perché è arrivato dopo aver lavorato poco con la Sampdoria. Deve lavorare duramente per mettersi alla pari con gli altri. Però ha una qualità impressionante, che per adesso potremo sfruttare in determinati momenti, quando ci potrà servire. Defrel esterno? Dipende proprio dalla condizione di Schick: in questo momento Defrel mi serve più esterno che prima punta». Lista Champions: dentro Gerson e fuori Emerson «perché dobbiamo mettere dentro i giocatori che stanno bene».

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