Quando Fink disse sì alla Roma

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Corriere dello Sport (G.D’Ubaldo) – Thorsten Fink, da questa stagione l’allenatore dell’Austria Vienna, nel gennaio 1997 fu vicinissimo alla Roma. Dopo aver segnato una doppietta contro i giallorossi con la maglia del Karlsruhe in Coppa Uefa (sconfitta per 3-0 in Germania), Carlos Bianchi chiese il suo acquisto. Il compianto generale Di Martino, vice-presidente della Roma e l’allora direttore sportivo Perinetti, lo incontrarono in una saletta riservata dell’aeroporto di Francoforte. Perinetti aveva preparato la trattativa, il giocatore era d’accordo, ma poi l’affare saltò. Bianchi lo voleva fortemente. Era la prima scelta per rinforzare il centrocampo. Con Fink quel giorno all’aeroporto di Francoforte c’era anche il suo agente. Non fu trovato l’accordo con il Karlsruhe, le richieste del club tedesco erano troppo alte, ma il giocatore era molto interessato a trasferirsi in Italia. Fu un incontro breve, ma il centrocampista colpì i dirigenti giallorossi per la sua personalità. Parlava molto più lui rispetto all’agente. Fink chiese un triennale, ma il problema non fu accontentare il giocatore. Per le richieste del Karslruhe e l’interessamento di altre società tedesche non si riuscì a trovare la soluzione, anche perché ci fu scarsa disponibilità del club a lasciarlo partire a stagione in corso. A giugno di quell’anno poi Fink fu acquistato dal Bayern Monaco. In Baviera è rimasto per otto anni, di cui cinque come titolare (dal 1997 al 2002). Con il Bayern ha vinto quattro campionati tedeschi e tre Coppe di Germania e ha raggiunto la finale di Champions League nel 1999, persa 2-1 contro il Manchester United, nella quale ha sostituito il capitano Lothar Matthäus all’80’, e nel 2001, vinta ai rigori contro il Valencia. Dal 2005 ha intrapreso la carriera di allenatore.

ANCORA TOTTI – Nella Roma che affrontò il Karslruhe di Fink c’era già un giovanissimo Francesco Totti. In quella partita di vent’anni fa il centrocampista tedesco nato a Dortmund quasi quarantanove anni fa si trovò di fronte l’attuale capitano (all’epoca era Balbo), che aveva ancora la maglia numero 17 e scese in campo solo negli ultimi venti minuti. Totti da allora ne ha fatta di strada. Domani scenderà in campo da titolare.

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