Feyenoord-Roma 1-0, le pagelle: Pellegrini al palo, Abraham apatia. Ibanez scala, Dybala Joya spezzata

Pagine Romaniste (R. Gentili) – I contorni della serataccia erano stati già delineati nel primo quarto di gara. Dybala, dopo aver calciato alto una punizione da buona posizione, chiede il cambio. L’adduttore, il solito maledetto adduttore, lo richiama in panchina. Da lì è un susseguirsi di delusioni. La più grande sul finire di primo tempo. Pellegrini va sul dischetto. Il pallone, di un peso unico, finisce sul palo. Secco. Torna indietro, come la Roma e le sue ambizioni.

I giallorossi di Mourinho, di cui è mancato il proclamato equilibrio, restano rintanati. Sbocciano tardivamente, in maniera confusa e sbadata. Lo sono i tiri, più i tentativi di essi, che provano El Shaarawy – a lato – e l’ex Wijnaldum, che manda alto. Giovedì prossimo (ore 21) servirà la rimonta per cancellare l’1-0 del Feyenoord firmato da Wieffer (53’). Ed il tutto senza Joya.

LE PAGELLE

Rui Patricio 5,5 – Tremolii concreti non ne arrivano: l’unica parata del primo tempo è la copertura spazio negli ultimi minuti. Ne fa di più nella ripresa: sul gol parte male, non la più grande scusante su un tiro che rimbalza due volte.

Mancini 6,5 – Diguazza nella ruvidezza e scomodità del match, di cui leviga i caratteri in eccesso che gli capitano a tiro. Anello importante della catena di detenzione, apre il gancio delle discese con calma. Prova a tamponare Idrissi, ma il cross per Wieffer è ormai partito.

Smalling 6,5 – Il rampante Gimenez aveva un esame importante alle sue spalle. Chris gli sbuca proprio da lì, gli soffia sul collo e davanti agli occhi i palloni inviatogli. Mette il nastro fino a centrocampo, dove resta al 27’ dando campo alla verticalizzazione che apre la difesa. Va spegnendosi lentamente.

Ibanez 6,5 – Ad una, con la Samp, era costretto a rimanere fuori; all’altra – in casa del Torino – lo ha escluso Mou, che oggi però lo richiama in causa. Quello che rientra è il Roger pre derby: si sposta con oculatezza nella pigia-pigia che affolla l’area giallorossa. Riempe anche quella del Feyenoord: di testa quasi pareggia, ma il pallone non varca completamente la linea.

Zalewski 5 – Dispersivo dal centrocampo in su, contenitivo con campo da proteggere e trasparente nell’uno contro uno. Non è la prima volta che la zona eletta dei cross vincenti degli avversari è la sua. Dissolve la piccola collezione. Da difensore esperto, usa il fisico – non di certo ciò che si indicherebbe come punto di forza – con precisa minuziosità. Sventa anche un paio di contropiedi destinati a far male, come la sua molliccia marcatura.

Cristante 6,5 – Licenzioso in marcatura, di testa spizza il solo tiro nello specchio, eccettuando ovviamente il penalty sbilenco. La scorza dura gli è utile nel controllare il fitto traffico. Avanzando sulla trequarti in marcatura è un’arma in più.

Matic 6 – La scorta di fiato di cui aveva fatto provvista a Torino la usa oggi. Per calibrare la giusta posizione sono necessari un paio di giri a vuoto, come quello colmato dalla verticalizzazione rasoterra del 27’ in cui era fuori posizione. Accompagna fin quando, e può, l’azione.

Spinazzola 5,5 – L’Olanda, paese di naviganti, non lo ispira a sufficienza per esplorare le invitanti acque casalinghe. Soffre la pressione e smarrisce i pochi palloni che gli vengono affidati in gestione.

Dybala 5,5 – Anticipato dagli avversari e dalla sfortuna, esce dopo il primo quarto di gara per il sempiterno fastidio muscolare. Manda alta la punizione guadagnata dal limite dell’area. (Dal 24’ El Shaarawy 5 – Inserito a freddo, si infiamma con due giocate appena mette piede in campo. Quello che allarga troppo quando gli arriva il cross rasoterra da Spinazzola: con la porta davanti, e senza marcatori attorno, manda a destra. L’impegno è quello di sempre. Si ferma però lì).

Pellegrini 4,5 – Protetto, lodato e schierato titolare. Riceve tutto da Mourinho, che ripaga inserendo il gettone dell’inferno. Già impercettibile nell’ecosistema della gara, se ne hanno notizie solo quando guadagna e lega al palo il rigore che avrebbe dato tutt’altro colore alla trasferta. Fastidioso dare la croce addosso ad un singolo, è innegabile però il peso del penalty mal calciato. Ragione, forse, che lo ha tenuto negli spogliatoi. (Dal 46’ Wijnaldum 5 – Ex applaudito, il tiro di Wieffer lo controlla con gli occhi anziché affrontarlo con un contrasto).

Abraham 4,5 – L’andata degli scontri ad eliminazione è roba sua. Titolare dopo essere rimasto inizialmente a riposo nel ritorno con la Real Sociedad, sa del valore della chance. Si barcamena per aiutare ed aiutarsi, finisce per ingrovigliarsi ancor di più nel torpore. Non lavora nessun pallone, costantemente rimesso in gioco o consegnato in dono agli altrettanto sbadati difensori. In panchina per un problema alla spalla. Di male in peggio. (Dal 58’ Belotti 5 – Meno del solito).

Mourinho 5 – Incapace di tessere la minima azione, il rigore in Olanda manca. Il tiro dell’elogiato Pellegrini finisce sul palo, dove sbatte anche la gara della Roma. Ora si deve inseguire. E con il fare attendista sarà dura.

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