Ferrovia, strade e fondi in anticipo. I punti di rottura con la Roma

Il proponente dovrà assicurare la contestualità della realizzazione delle opere pubbliche riguardanti l’impianto sportivo, per assicurarne la funzionalità già al momento della prima utilizzazione“, questo veniva scritto nell’ultima delibera sul “pubblico interesse” dello Stadio della Roma, ora i privati stanno provando a cambiare le carte. E a rendere questi paletti molto più malleabili. La distanza tra gli emissari di Pallotta e il Comune si è fatta più marcata su tre punti: 1) i 45 milioni per la mobilità pubblica a carico dei privati; 2) la demolizione e ricostruzione delle tribune dello storico ippodromo di Tor di Valle, che dovrebbe lasciar posto allo stadio; 3) si litiga sopratutto sui costi dell’unificazione dell’Ostiense-via del Mare. Al vertice di oggi dovrebbe partecipare anche Mauro Baldissoni. Lo scrive Il Messaggero.

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