Eusebio fa scudo: “La Roma è una”

Corriere dello Sport (R.Maida) – È una difesa più impermeabile della migliore difesa del campionato, che poi è la sua. Eusebio Di Francesco scende in campo per discutere del caso-crociati, proteggendo in blocco lo staff che lavora dietro le quinte: compresi i preparatori più discussi del mondo, cioè il canadese Darcy Norman e lo statunitense Ed Lippie. Dopo la perdita di Karsdorp che sarà molto pesante per lui e per la Roma, Di Francesco ha aperto così la conferenza stampa che precede la partita con il Bologna: «Non è il momento di cercare di colpevoli, semmai dobbiamo trovare le soluzioni. Norman e Lippie sono due persone che vivono Trigoria dalla mattina alla sera, così come i medici, e sono grandi professionisti. Noi siamo una squadra, una cosa sola, e insieme otterremo grandi risultati».

IL QUADRO – I dodici casi di ginocchia rotte in poco più di due anni stanno facendo scricchiolare la posizione dei preparatori, che tra l’altro già in estate concertavano con il presidente Pallotta una possibile separazione dalla Roma. Di Francesco lascia capire che qualcosa potrebbe accadere in futuro, visto che il leader del team atletico è il suo uomo di fiducia Nicandro Vizoco: «Adesso siamo tutti uniti, in futuro ognuno sceglierà la strada che crede. Vale per tutti. Di sicuro in questo momento siamo tutti dispiaciuti per Karsdorp, un calciatore su cui contavamo tanto che era stato acquistato per occupare un ruolo delicato». Quello di terzino destro che per quasi tutta la stagione sarà diviso tra Bruno Peres e Florenzi.

CORAGGIO – Di Francesco prova anche a sdrammatizzare con una battuta: «Nel nostro lavoro purtroppo gli infortuni capitano e spesso sono casuali. Anche a me è successo di rompermi il ginocchio nel 2000. E poi la Roma ha vinto lo scudetto. Anzi, magari lo ha vinto proprio per questo… Ma insomma, Karsdorp non si è fatto male qui la prima volta. Si è infortunato in Olanda. Quindi davvero a volte è solo sfortuna se le cose succedono». La sfortuna però va messa in un angolo. E Di Francesco lo sa bene: «Ci stiamo impegnando tutti per capire come risolvere questa coincidenza di elementi. Sicuramente miglioreremo nell’allenamento di prevenzione, nel rafforzare le articolazioni». Tutti i casi di crociati della Roma hanno riguardato calciatori Under 25. Solo un caso o le ginocchia dei giovani sono più fragili? «E’ un elemento su cui non mi ero soffermato. Ragioneremo anche su questo, perché non siamo degli sprovveduti».

LE SCELTE – Contro il Bologna, aspettando il pieno inserimento di Schick, la Roma insisterà con il turnover. «Devo pensare anche alla partita d martedì prossimo con il Chelsea – ammette Di Francescoma se scelgo un giocatore nella formazione titolare è perché penso che possa rendere al massimo. Non ruoto gli uomini tanto per valorizzarli, mica alleno un settore giovanile: mi vengono chiesti dei risultati, giustamente». E così stavolta toccherà a Defrelcentravanti o esterno ma ci sarà») e potrebbe riposare Dzeko anche se «devo pensarci bene prima di rinunciare a lui». Chiosa sulla sfida di famiglia con il figlio Federico: «Per me è un orgoglio poterlo vedere in campo. Mi fa però strano: gli chiedo se gioca e lui mischia le carte… E poi quando parlo di lui nel mio spogliatoio, faccio fatica a chiamarlo Di Francesco. Spero che cresca bene ma dalla prossima settimana…».

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