Empoli-Roma 2-4, le pagelle: Abraham supersonico. Zaniolo si toglie la polvere, autonomia Oliveira

Pagine Romaniste (R. Gentili) – Roma da strapazzo. Bastano tredici minuti ai giallorossi per vincere contro l’Empoli e conquistare tre punti pesanti per la corsa europea. Abraham apre le danze e la conduce fino al tris, Oliveira mette a segno il tris e Zaniolo cala il poker.

Nella ripresa la Roma subisce la furia della squadra di Andreazzoli. E due reti che rischiavano di portare indietro all’incubo vissuto con la Juve. Alla fine, però, al triplice fischio la Roma ci arriva sana e salva. E con tre punti in tasca. La Juve – stasera a San Siro contro il Milan – è ora a +3. Dopo la sosta, il primo ostacolo sarà il Genoa di Blessin.

La difesa rimane in piedi soprattutto per la presenza – sempre più fondamentale – di Smalling. Mancini inanella errori nel primo che, soprattutto, secondo tempo, dove risultano decisivi per i due subiti. Ibanez parte male, ma col passare dei minuti cresce fino a cercare anche la rete del 5-1. Karsdorp e MaitlandNiles fanno e disfano.

Nel primo tempo Oliveira e Cristante fanno accendere su di loro i fari. Il portoghese è onnipresente: prende parte a 3 dei quattro gol. L’italiano, invece, è come al solito l’anello di congiunzione della squadra. Entrambi calano nella ripresa Fa scintille il reparto offensivo, che va spegnendosi al rientro dagli spogliatoi. Quanto fatto prima basta comunque per tornare a Roma con una vittoria che fa morale ma soprattutto classifica.

LE PAGELLE

Rui Patricio 6 – I pericoli che arrivano nel primo tempo sono amministrabili e non creano problemi. Ne realizza uno da sé sbagliando un rinvio, guarito da Smalling e Oliveira. Non c’è nessuno invece che lo aiuti sui due gol. Nemmeno lui stesso.

Mancini 6 – Domina nel primo tempo il duello con Bandinelli, rimesso al posto ricorrendo anche alle cattive. Non eccelsi tutti i tempi di uscita dalla linea, è rapace nel mettere dentro la palla ballerina davanti la linea. Suo malgrado, la rete viene assegnata ad Abraham. Boccheggia sotto il pressing azzurro della ripresa: sbaglia in impostazione stendendo il tappeto rosso alla rete di Pinamonti. Si trova sulla traiettoria del tiro di Bajrami. La sufficienza arriva perché le leggerezze non influiscono sul risultato finale, ma “solo” sulla sua partita. E stagione.

Smalling 6,5 – Un allenamento – di rifinitura, tra l’altro – e subito dentro. Perché Chris è troppo importante per la difesa. Oscura Pinamonti, mettendo sotto la sua ombra anche il resto del reparto offensivo avversario. Si offusca anche lui nella ripresa: non esce dal torero del 2-4.

Ibanez 6  Le parole laudative di Mou su Kumbulla se le porta via il vento. Impossessatosi della maglia da titolare, si contorce troppe volte per recuperare a posizionamenti errati. Li cancella con un recupero in area preciso. Da lì prende il via ed inciampa di meno.

Karsdorp 6,5 – Giovedì si era ripreso la titolarità in Coppa Italia, oggi viene confermato anche in campionato. Rifiatare gli ha restituito luce. Appoggia dentro l’area il cross per la rete di Oliveira, la corda che regola i movimenti difensivi si rompe sull’1-4: in ritardo su Bandinelli, che trova Pinamonti. Antagonista anche sul raddoppio.

Oliveira 7 – I gol sono 4, in tre c’è lui. Abraham gira a rete un suo precedente tiro, lo stesso inglese – in duetto con Mancini – ribadisce a rete il corner. Tocca poi a lui firmare il foglio delle presenze realizzando il tris con rapidità. Sporca un delicato pallone al limite dell’area. Va piano piano spegnendosi nella ripresa, dove riprende in mano il copione che nei primi venti minuti in avvio di gara lo aveva visto a zonzo, lasciando gli spazi su cui l’Empoli cuce gli affondi. Il ritardo della scivolata su Pinamonti, ne facilita il gol. Ed anche sulla seconda rete. Viene salvato dallo scintillante primo tempo.

Cristante 6,5 – Torre di centrocampo, l’Empoli deve sudare per passare nella sua zona. Abraham liscia una sua verticalizzazione di prima che meritava di essere concretizzata. Il vortice di caos della ripresa lo coinvolge nella ripresa. E nei due gol subiti. Non può avere lo stesso voto di Oliveira, quindi se ne vede scalato mezzo.

Mkhitaryan 7 – Il segnale delle ultime gare prende ancora. Anche di più, raggiungendo frequenze altissime. Classe ed eleganze sciorinate in ogni singolo istante, quindi nelle reti, soprattutto il poker di cui scrive lo spartito. Un assolo sarebbe valso mezzo voto in più. Nel secondo tempo si riabbassa tutto: il livello delle giocate e la posizione. Mou lo fa sedere in panchina. (Dal 75’ Veretout 6 – Entra con l’obiettivo di non far cadere i compagni. Porta a casa il compito).

Maitland-Niles 6,5  Mou gli dà nuovamente fiducia, schierandolo ancora a sinistra dopo la Coppa Italia. Imbucato con frequenza, ricambia lo sgarbo portandosi sempre in avanti. È pericoloso quando avanza, letale nel vantaggio e soprattutto nel tris: recupera a campo aperto ed accende il motore. Un recupero a fine primo tempo è l’ultima cosa positiva. L’avvio di secondo tempo è confuso, i suoi comportamenti rischiosi visto l’ampio vantaggio. Mou corre ai ripari con Vina. (Dal 60’ Vina 6 – Mezz’ora in cui tiene bene la posizione, forse persa in favore dell’inglese).

Zaniolo 7,5  Imajili allontana di testa un tiro che sembrava destinato ad insaccarsi in rete. Sarà il là della sua gara. Tocca quanto basta la palla del gol di Oliveira, preciso nell’arrivare a rimorchio. Con la stessa modalità confeziona il ritorno al gol. Cala nella ripresa e riesce a combinare poco. E l’atterramento in area ad inizio partita merita di essere rivisto. Con attenzione. (Dal 79’ Felix 6 – Escluso dall’undici titolare, trova comunque spazio).

Abraham 8 – Ha talmente tanta voglia di segnare ancora che quasi ruba le reti della doppietta. Al posto giusto al momento giusto, trafigge Vicario con un destro di ineguagliabile freddezza. Mettere dentro quel pallone che vagava solo soletto davanti la linea è stato quindi un gioco da ragazzi. Si inserisce anche nel poker: tacco per la progressione di Mkhitaryan e successivo velo per facilitare il tiro di Zaniolo.

Mourinho 7 – Arrivare alla sosta con una vittoria è essenziale se si vuole coltivare ancora determinati sogni. Il primo tempo è andata in scena la miglior Roma, inutili le sofferenze della ripresa. La storia – recente, recentissima – dovrebbe insegnare.

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