Dzeko mette radici a Roma. E stavolta cerca gol più pesanti

La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Dai radar del mercato lui stavolta è rimasto fuori. Almeno quasi sempre, almeno per ora. Perché poi il mercato può sempre prendere strade strane, particolari, a volte inattese. Anche se, e questa è una certezza, Edin Dzeko ha deciso di rimanere a lungo a Roma. Tanto da decidere di farci un investimento su e di comprarci casa. A dimostrazione che se il bosniaco non ha deciso di chiudere la sua carriera in giallorosso, ci siamo quasi. E la Roma? Se lo tiene stretto. Almeno per ora. Perché andare a trovare un altro capace di farti 39 gol in una stagione non è facile. E perché con l’arrivo di Di Francesco, Dzeko può essere valorizzato ancora di più di prima.

LA SCELTA – Dzeko, dunque, mette radici a Roma. La casa l’ha scelta nello stesso quartiere dove ha vissuto in questi primi due anni capitolini a Casal Palocco, la zona residenziale a un soffio dal mare, dove risiedono anche molti altri giocatori della Roma (tra questi anche Nainggolan e Strootman, per esempio). Ci andrà a vivere tra un mesetto o giù di lì, quando i lavori di ristrutturazione saranno ultimati. E lì nascerà anche il suo secondo figlio, il maschio, che proprio come la bambina (Una, nata il 3 febbraio 2016) sarà legato per sempre a Roma. Insomma, forse è anche per questo che il centravanti bosniaco ha deciso di trasformare Roma in una seconda casa, perché qui sono nati anche i suoi affetti più cari.

CRITICHE E GOL – Ora, ovviamente, per Dzeko inizia la stagione più importante di tutte, quella in cui deve confermare tutto quanto di buono ha fatto nell’ultima. Già, perché poi il paradosso di Roma è anche questo, riuscire a mettere in discussione un giocatore che ha segnato con una media di 0,76 gol a partita (39 nelle 51 giocate). Cifre pazzesche, sicuramente difficili da ripetere. Ma a Edin e alla Roma basterebbe fare anche qualcosa in meno, a patto però che i gol pesino magari un po’ di più. Già, perché se il primo anno l’accusa (corretta) nei confronti di Dzeko erano i tanti gol mangiati, nel secondo la critica (dubbia) si è concentrata sul fatto che Dzeko segnasse solo gol semplici. O non decisivi. Tesi smentita, ad esempio, dalle reti messe a segno contro Villarreal, Inter, Napoli o Milan.

IN AMERICA – Di Francesco, insomma, non vede l’ora di conoscerlo dal vivo esattamente come Dzeko non vede l’ora di mettersi a disposizione, per apprendere tutti i nuovi schemi offensivi che sa caratterizzano il gioco del nuovo tecnico giallorosso. «Per forza di cose qualcuno di quelli che si aggregheranno in America dovrà giocare subito, già contro il Psg», ha detto alla fine del ritiro Di Francesco. Tra questi, molto probabilmente proprio Edin, visto che un altro centravanti ad oggi la Roma non ce l’ha, eccezion fatta per i giovani Tumminello e Sadiq. La comitiva giallorossa è atterrata a Detroit ieri sera verso le ore 19.30 italiane (il fuso orario con la cittadina statunitense è di sei ore a ritroso) e già oggi svolgerà una doppia seduta. Tra quelli a cui Di Francesco dispenserà subito i consigli più intensi c’è proprio lui, Edin Dzeko. Perché ha fretta di vederlo, capirlo, utilizzarlo. E perché lui non vede l’ora di provare a segnare un’altra quarantina di gol. Con dedica già pronta, per il bimbo che arriverà presto. Ovviamente.

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