Dzeko e la Roma. Insieme a caccia del 30 con la lode

La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – Cifra tonda, riparte la cac­cia. Edin Dzeko, a quota 29 gol stagionali, cerca la rete numero 30. E la corsa ri­parte proprio dal Napoli, la squadra che all’andata gli fece fare pace definitivamente con i romanisti, dopo che la scorsa stagione la gara contro la squa­dra di Sarri all’Olimpico la vide malinconicamente in panchi­na. All’attaccante, infatti, i tifo­ si chiedevano gol importanti e pesanti e la doppietta del San Paolo, in trasferta e in uno scontro diretto, rispondeva esattamente a questa richiesta. Oggi, più o meno, la gente ma anche Spalletti gli chiede la stessa cosa: aiutare la Roma a mettersi alle spalle il derby di mercoledì scorso.

PRONTO – Come farlo? Nell’uni­co modo che Edin conosce e serve alla Roma: con i gol. In campionato sono 19 – e anche qui va a caccia della cifra tonda –, 8 quelli in Europa League, 2 in Coppa Italia; dovesse segna­re almeno una rete arriverebbe a 30 in stagione, ma anche a 40 con la Roma in 77 partite uffi­ciali. Un bilancio di tutto rispet­to – più di un gol ogni due parti­ te – in aperto contrasto con le critiche della scorsa stagione e anche su qualche mugugno di troppo che si sente anche in questa quando gli capita di sba­gliare qualche occasione. Nel derby contro la Lazio non è sta­to brillante come in quasi tutte le partite del 2017, Spalletti ieri in conferenza lo ha definito «sottotono», ma ha anche detto che «una partita sbagliata ci può stare. Ne servirebbero altre per dire che è stanco, e poi a Mi­lano contro l’Inter ha fatto una grande prestazione». Pur senza segnare, mentre prima aveva realizzato 6 centri in 5 gare di campionato. Non si ferma mai, il bosniaco, che in Serie A ha saltato soltanto 101’, scenden­do sempre in campo, e sa quan­to l’allenatore, al netto di qual­ che dichiarazione più o meno piccata, punti su di lui per man­tenere il secondo posto e conti­nuare la rincorsa al primo.

TOTTI E MANFREDINI – In fondo, la rincorsa della Roma è anche quella personale di Edin. Che potrebbe presto diventare un numero 1 della storia gialloros­sa: è a 3 centri da Totti (che die­ci anni fa mise a segno 32 reti vincendo anche la Scarpa d’oro) e da Volk (stagione 1930/31) ed a 5 dal record di Manfredini, che nel 1960-­61 segnò 34 gol in un solo anno. Mai nessuno ne aveva fatti così tanti, mai nessuno ci è riuscito dopo. Il traguardo, per Dzeko, è a portata di piede e di testa e per raggiungerlo ha almeno 15 partite: due di Europa League, una di Coppa Italia e 12 di cam­pionato. Si comincia oggi alle 15, e chissà che la carica dei ti­fosi che andranno stamattina a Trigoria non gli sia un po’ d’aiu­to per smaltire le tossine di una stagione che lo ha visto sempre in prima linea.

MAI COSÌ – Non a caso, poi, i nu­meri di Edin di questi mesi rap­presentano un record anche per la sua carriera. Nel 2008­ -09, l’anno dei 36 gol in Germa­nia con il Wolfsburg, a questo punto dell’anno, con la dop­pietta in Coppa di Germania del 4 marzo, era a quota 21, 8 centri in meno di adesso, che è anche in lotta per la Scarpa d’oro, il trofeo di bomber più prolifico d’Europa: «Per me conta aiutare la squadra», ripe­te un giorno sì e l’altro pure, e i compagni lo adorano soprat­tutto per questo. Compagni della Roma e compagni della Bosnia, compreso l’amico e ri­vale Pjanic. «Sta dimostrando tutte le sue qualità – ha detto a Sky – perché è fortissimo. Lo scorso anno ha avuto difficoltà, ma era all’inizio della sua av­ventura italiana e io gli faccio i complimenti per quello che sta ottenendo».

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