Dybala punisce una mini-Roma

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Il Messaggero (U.Trani) – La Roma perde ancora allo Stadium: è il 6° ko su 6 visite, anche se non subisce la solita goleada (1-0). Perché contro la Juve, capace di allungare la serie di vittorie (11), si comporta da provinciale, senza mai tirare in porta, e si difende fino a quando ce la fa. Dybala approfitta dell’unica distrazione, elimina la storica rivale dalla corsa per lo scudetto e lancia i bianconeri all’inseguimento del Napoli. La nuova caduta dei giallorossi a Torino pesa sulla classifica. Il podio Champions è più lontano: la Fiorentina e l’Inter, al 3° posto, hanno 6 punti in più.

RITORNO AL PASSATO – La virata tattica non ha dunque aiutato Spalletti. Che, convinto dall’esito degli addestramenti fatti la settimana scorsa, ha deciso di fare il suo debutto allo Stadium con la difesa a 3, abbassando De Rossi in mezzo a Manolas e Ruediger. La scelta non è stata, dunque, improvvisata, ma esclusivamente forzata dall’emergenza. Anche all’Udinese, prima di trasferirsi alla Roma nell’estate del 2005, abbandonò la linea 4 e piazzò tre sentinelle a presidiare il reparto arretrato. Fu costretto, proprio come adesso, per l’assenza di terzini in rosa, la lacuna più evidente anche in quella allestita da Sabatini l’estate scorsa. Contro la Juve, tornata al 3-5-2 per ritrovare certezze e punti, si è dunque sistemato a specchio con il 3-4-2-1. Allegri, invece, ha puntato sulla freschezza dei 6 titolari risparmiati mercoledì sera contro la Lazio nel quarto di Coppa Italia all’Olimpico: oltre a Buffon, si sono ripresi il posto Barzagli, Khedira, Evra, Mandzukic e Dybala.

TIMIDEZZA ECCESSIVA – Il sistema di gioco, provato per mezz’ora contro il Verona, è ancora nella fase sperimentale. Perché, pur propositivo negli interpreti, ha dato l’impressione di essere invece prudente nell’atteggiamento. Apprezzabile il lavoro sotto palla, con il solo Dzeko esentato a rientrare nella metà campo giallorossa, ma quasi nulla la fase di impostazione nel primo tempo. La Roma, impaurita dall’avversaria che fisicamente sta meglio, non è riuscita a ripartire come avrebbe voluto Spalletti. Con il palleggio e la personalità. Allegri, però, ha raccolto inizialmente poco. L’unica parata di Szczesny su punizione centrale di Dybala. I veri brividi sono di natura comportamentale. Sia De Rossi che Ruediger hanno rischiato di prendere 2 gialli in meno di mezz’ora. Anche il pubblico dello Stadium si è fatto nuovamente riconoscere, rivolgendo al difensore tedesco quei buu che in Italia sono sempre d’attualità: minuto 14. Un quarto d’ora dopo, invece, è stato De Rossi a essere inquadrato mentre chiama zingaro Mandzukic. La Roma, comunque, ha avuto il merito di rendere innocua la Juve almeno fino all’intervallo. Nessun pericolo e gestione del match abbastanza tranquilla. Nainggolan e Salah aiutano a centrocampo, con il primo a sorvegliare Marchisio, Vainqueur e Pjanic si alternano su Pogba e Khedira. Anche dietro il lavoro è ben distribuito contro Mandzukic e Dybala.

MOSSA DECISIVA – Allegri, prendendo atto della mancanza di efficacia in attacco, inserisce Cuadrado per Lichtsteiner e, in fase offensiva passa al 4-3-3, con Barzagli che si allarga a destra. Evra ha subito la palla per il vantaggio, sulla corsia opposta, proprio su iniziativa del nuovo entrato: Szczesny respinge. Spalletti replica al collega con Keita per Vainqueur. Punta al controllo della gara, ma Florenzi, andando all’attacco, regala il contropiede alla Juve. Che non perdona. Pogba verticalizza per Dybala che in diagonale, di sinistro, fa nuovamente la differenza: 1 a 0 e 12° gol in campionato. De Rossi sale a centrocampo, la Roma chiude con la difesa a 4, entrano nel recupero Sadiq per Salah e Torosidis per Florenzi. La panchina è tutta qui. Non c’è da meravigliarsi che il Napoli abbia 12 punti in più e la Juve 10. E la Roma ne ha 8 in meno di un anno fa.

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