Corriere della Sera (L. Valdiserri) – Serviranno prove ben più impegnative del derelitto Empoli che, andando avanti cosi, chissà come potrà salvarsi. Si può già dire, però, che la coppia Lukaku-Dybala, per la gioia di Mourinho e dei tifosi della Roma, è nata sotto una buona stella. Sono bastati un cross di Kristensen e 36 secondi per mandare nel panico lo sciagurato Walukiewicz che, avendo Big Romelu alle spalle, ha pensato bene di stoppare la palla con la mano in piena area.

E al fischio d’inizio dell’arbitro Sacchi, visti i risultati del pomeriggio, Roma-Empoli era la partita tra la penultima e l’ultima in classifica, per cui non banale. La differenza tra le due squadre, però, è apparsa subito nettissima ed è espressa dal 7-0 finale che ha reso la partita quasi una comica. Il 4-3-3 di Zanetti, che con il Venezia aveva sconfitto Mourinho in passato, è stato velleitario e suicida. Gli errori individuali, vedi l’autogol del 3-o, e l’incomprensibile assenza di Baldanzi, in panchina per un’ora ma capace di colpire un palo quando è stato messo in campo, hanno fatto il resto. I toscani restano a zero, così possono venire brutte idee alla dirigenza. Questa Roma, al contrario, sembra quella che Mourinho ha in mente per ribaltare l’inizio zoppicante di stagione. Con Pellegrini mezzala e uno tra Cristante o Paredes davanti alla difesa — più il rientro di Smalling — le maglie sembrano già assegnate.

Nello stesso tempo è evidente che una coppia di attaccanti come Dybala e Lukaku ce l’hanno in pochi. Forse ancora più importante, per Mourinho, è stato il rendimento di Belotti, panchinato da Lukaku. Il Gallo è entrato con la testa giusta e ha fornito gli assist del 5-0 a Cristante e del 6-0 proprio al belga che gli ha portato via il posto. Ma il calcio, ora più che mai con le 5 sostituzioni, non si gioca più in 11. Se tutti lo capiscono e, soprattutto, se quasi tutti stanno bene, la Roma può partire di rincorsa come un cavallo al Palio di Siena e chissà dove può arrivare.