Dybala e Di Maria: la qualità al servizio di Mourinho e Allegri

Il Messaggero (S. Carina) – Si sono già scambiati il testimone alla Juventus. Ora Dybala e Di Maria potrebbero fare lo stesso in Nazionale, nel nuovo corso post mondiale targato ancora una volta Scaloni. Prima, però, la Joya e il Fideo sono attesi questa sera all’Olimpico. Roma-Juventus si accende grazie alla classe dei due sudamericani, le stelle alle quali affidarsi per illuminare una gara che, tra ritardi in classifica, penalizzazioni e dominio del Napoli, si alimenterebbe altrimenti soltanto della rivalità tra le due squadre.

Che a voler esser pignoli, i 50enni di oggi potranno confermare, non ha nulla a che vedere con le sfide degli anni 80 quando Pruzzo e Brio si scambiavano colpi proibiti mentre Falcao e Platini in campo e Viola con Boniperti fuori, regalavano lampi di classe a ripetizione. C’è però una stella polare da seguire oggi che per entrambe si chiama Champions. Una chimera per i bianconeri, alle prese non solo con il -15 comminato dalla Corte d’Appello della Figc ma anche con la nuova inchiesta che non si preannuncia foriera di buone notizie; una speranza per i giallorossi alla quale sono legate le residue possibilità di permanenza di Mou e di conseguenza di Dybala.

Proprio Paulo, deve ritrovarsi. E la notte è quella giusta: non solo di fronte all’amico-avversario Di Maria (più Paredes), con il quale meno di tre mesi fa s’è regalato la gioia di una vita, alzando la coppa iridata in Qatar, superando la Francia (di Rabiot) in una delle finali se non più belle, certamente più avvincenti ed emozionanti della storia. Ma contro c’è il club che lo ha cullato, illuso e poi abbandonato, con il quale ci sono almeno 3,7 milioni di buoni motivi di rivalsa.

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