La Gazzetta dello Sport (A. D’Urso) – C’è un tasto del pianoforte giallorosso sul quale Daniele De Rossi picchia ogni giorno: siete tutti utili, tutti importanti, prendete l’iniziativa. Un chiodo fisso.

A furia di sentire la stessa (piacevole) musica, i giocatori della Roma hanno imparato a cantare il ritornello alla perfezione, se è vero com’è vero che finora hanno giocato 27 elementi e tutti ora si sentono parte del progetto. Cambiano i protagonisti, l’anima forte resta. In una gara “decisiva” come quella di domani col Milan, in cui sa di giocarsi molto anche del suo futuro, il tecnico punta proprio su quel filo invisibile che lega i suoi giocatori: è del resto la condivisione l’unico modo per sorprendere Stefano Pioli, perché DDR ha sempre la certezza che tutti rispetteranno le consegne, chiunque sia a partire dal 1’.

Ci fosse stato José Mourinho ancora in panchina, per Pioli sarebbe stato di certo più facile: 3-5-2 d’ordinanza, blocco difensivo basso, grande copertura soprattutto sul lato sinistro dove insiste la coppia Leao-Hernandez, spazi da andarsi a prendere sulle seconde palle e sulle possibili sponde di Lukaku.

Ma con De Rossi, alla prima sfida da allenatore col tecnico del Milan, non tutto è scontato: potrà pure giocare a tre dietro con Smalling fisso su Giroud, ma l’aspetto più rilevante della sua strategia che cambia è per esempio il pressing offensivo sui portatori di palla (con marcature a uomo sugli attaccanti avversari), lo stesso che ha mandato in tilt il Brighton di Roberto De Zerbi agli ottavi. A volte, invece, può bastare anche una singola scelta, come quella di Angeliño, così attento in marcatura contro la Lazio da consentire a LlorenteMancini Paredes di costruire il gioco senza troppi grattacapi per quasi tutto il match.

E poi la Roma di De Rossi ha imparato pure ad essere cinica. Lukaku Dybala non segnano? Basta un gol di un centrocampista (Pellegrini, e che gol…) contro il Sassuolo in campionato o di un difensore (Mancini) nel derby, tanto poi c’è una difesa-bunker che proteggerà il risultato.