La Gazzetta dello Sport – Un Garcia da Oscar ”Roma, io vinco ma non dimentico”

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Diciamolo subito: la parola scritta corre il rischio di inquinare intelligenti pensieri in libertà. Rudi Garcia è sereno e disponibile. Le sue frasi non hanno mai il tono delle lamentazioni o della saccenza. Si racconta come se noi giornalisti fossimo avventori di un bar sport allargato. Il volto della Roma adesso è il suo.

«JUVE, UN’INGIUSTIZIA» «I miei primi 18 mesi d’Italia non mi hanno cambiato. Certo, l’allenatore è anche un po’ attore: deve essere in un modo con i giocatori, in un altro con la stampa. Dopo il k.o. con la Juve, quando ho detto che vinceremo lo scudetto, ero allenatore perché ci credevo, e attore perché era il momento giusto per farlo. Poi il campionato dirà la sua verità e accetterò il verdetto. Certo, perdere così è difficile da accettare, forse non ci riuscirò per tutta la stagione o per tutta la vita. Non ho un rammarico per i 3 gol irregolari: è il sentimento di ingiustizia che è difficile da cancellare. Succede anche nella vita, ai più ricchi capitano situazioni favorevoli, ma non credo alla sudditanza. Gli arbitri sono uomini e devono decidere in una frazione di secondo. Da quando ci sono i 6 arbitri non ho visto miglioramenti. Così non funziona: o leviamo i replay o aiutiamo gli arbitri. E comunque non credo alla compensazione finale, il torto va valutato nel momento».

«IO SUPERO LE ATTESE» «Sono soddisfatto della nostra stagione. Abbiamo avuto tanti infortuni e la Champions ruba energie. La Roma è un grande club, ma non ha mai avuto continuità. Io sono ambizioso e abituato ad offrire performance superiori alle attese. È stato così a Lilla e a Roma. Non piango per avere Messi o Ronaldo, poi però spero che il prossimo anno miglioreremo la rosa. Abbiamo bisogno di giocatori più forti, ma dipende dalle disponibilità, anche se il budget non è tutto. Il modello è l’Atletico Madrid».

«MERCATO, ORA È INUTILE» «Il gruppo attuale mi sta bene, sapevo della Coppa d’Africa e non chiedo nulla. Se non ha cambiato idea a Natale, Destro resterà.Sneijder? È un grande, ma è raro che il mercato invernale cambi le cose. Serve solo ai ricchi che possono modificare la squadra. Nainggolan è stata un’eccezione. Noi siamo sulla strada giusta. Vogliamo almeno un titolo».

«BABY? NON HO HAZARD» «Uso poco i giovani? Se bisogna avere risultati subito occorre un giusto mix. So che dei talenti alla Roma hanno fruttato delle grandi plusvalenze. È giusto così, non è che non pensi al futuro del club, però rispondo dei risultati immediati. Quando ero al Lilla non ho lasciato Hazard in panchina a 17 anni: era forte e giocava, ma se ho dei giocatori di esperienza più forti dei giovani, giocano loro».

«TOTTI, SMETTI VINCENDO» «Non ho rimpianti per non avere Totti con 10 anni di meno. Il più bel complimento l’ho ricevuto da Guardiola: “Francesco ha un gioco intorno che gli consente di divertirsi”. Non posso chiedergli 15 gol a stagione, ma finché non si fermerà non mi pongo domande sulla Roma senza di lui. Mi auguro che l’addio sia all’altezza del suo talento. Vinciamo quest’anno e i prossimi e consentiamogli di fermarsi come merita. È intelligente e sa gestirsi, saprà lui quando si dovrà fermare. Non ho mai avuto un giocatore con un tale talento e una tale esperienza. De Rossi? Ha avuto qualche difficoltà a dicembre per cose fuori dal campo, ma è un grande giocatore e un grande uomo. Non ho mai visto uno che sappia fare tutto come lui».

«STUPORE NAZIONALE» «Il vostro rapporto con la Nazionale mi ha sorpreso. Pensavo che club e tifosi le stessero dietro, ma qui non è così. In Francia invece se funziona la Nazionale sono tutti contenti. Conte è bravo, ma non è facile trovare spazi. Se fossi c.t. mi lamenterei anche io. Comunque mi ha stupito che il campionato inizi solo a fine agosto. La prossima stagione però dovremmo iniziare prima e questa è una cosa che aiuterà sia gli azzurri, sia le squadre impegnate in Champions ». Proprio vero. Sempre che la Lega non faccia scherzi.

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