Corriere della Sera (C.Beneforti) – Il giorno dopo la grande bufera quelli del Bologna hanno incontrato Walter Sabatini per Amadou Diawara. Che la Roma sia interessata da tempo al giovane centrocampista guineiano non è più una notizia, ora si tratta di capire e di vedere fino a che punto si spingerà il club giallorosso per quanto riguarda la cifra da investire. C’è da pensare che i rapporti di amicizia che ci sono tra Sabatini e Fenucci non porti il responsabile dell’area tecnica della Roma a prendere spunto dalla presa di posizione forte di Daniele Piraino, agente di Diawara, per abbassare i numeri del ragazzo, ma al tempo stesso non è neanche pensabile che Sabatini possa avvicinarsi a quelle che sono le pretese del Bologna, e cioè quei 15 milioni di euro che per i capi rossoblù rappresentano lo spartiacque tra la cessione e la permanenza di Diawara sotto le Due Torri. La sensazione è che Sabatini arrivi al massimo a 10/11 milioni più bonus ma basteranno al Bologna? Di sicuro la rottura con l’entourage del giocatore costringerà almeno in parte il governo rossoblù a rivisitare la propria posizione, perché se da una parte la società rossoblù ha sempre la forza del contratto tra le mani, da un’altra non può permettersi di tirare troppo la corda, sia perché Diawara è sempre un suo patrimonio, secondo perché proprio con Diawara dovrebbe costruire il proprio mercato in entrata. Come dire: nel limite del possibile, Claudio Fenucci cercherà di arrivare alla quadratura del cerchio con Sabatini, perché una cessione del ragazzo alla Roma sarebbe la pace di casa. Non probabilmente per Diawara, che ormai si era messo in testa di andare a giocare nella Liga dopo la proposta di un quinquennale da 1 milione di euro netti a stagione da parte del Valencia.
Sì, a oggi è proprio la Roma la squadra più vicina a Diawara, e non solo perché è lo stesso Bologna che lo sta spingendo verso la capitale. Ora come ora, infatti, il Valencia sembra fuori dai giochi, anche alla luce del fatto che il club spagnolo si è sentito snobbato dai capi rossoblù: è vero che in tema di mercato in un attimo possono capovolgersi gli scenari, ma è altrettanto vero che Pitarch ha fatto sapere di essersi buttato definitivamente su altre soluzioni. Se è solo una strategia lo capiremo nei prossimi giorni. Poi c’è il Napoli, che sarebbe stato pronto ad arrivare agli 11/12 milioni di euro più bonus (senza Valdifiori dentro, badate bene) ma in queste ultime ore anche Giuntoli si sarebbe defilato di fronte alle pretese del Bologna. Morale: non è che il Bologna abbia tante possibilità di scelta, all’atto pratico o si accontenta di quello che gli danno, perché è il mercato e non la società che deve vendere a determinare la cifra, oppure trattiene il giocatore a Casteldebole. Ma un conto è dirlo e un altro è farlo.
Che il ragazzo voglia andare via lo ha detto chiaramente il suo procuratore Piraino, e attenzione, i pensieri messi in piazza dall’agente del giocatore sono proprio quelli di Amadou, che ormai non si vede più in questo Bologna, e non solo per una questione di soldi. Cosa succederebbe nel caso in cui la società rossoblù decidesse di non vendere Diawara, volendo magari dare sia a lui che a Piraino una dimostrazione di forza? Probabilmente non sarebbero da escludere altri colpi di scena, di sicuro il Bologna sarebbe alle prese con un giocatore che ormai spera di cambiare aria prima possibile. Un giocatore giovane quanto si vuole, certo, ma già di grande personalità, come ha dimostrato dal primo giorno anche sul campo. L’interrogativo del giorno: per rimettere insieme i cocci, nel caso in cui non riuscisse a darlo via a numeri importanti il Bologna potrebbe proporgli magari un ingaggio più alto per trattenerlo un’altra annata a Casteldebole? Ora come ora non sembra una strada percorribile, perché il Bologna non vuole fare figli e figliastri tra i suoi giovani, e al tempo stesso perché Diawara ha solo un’idea in testa, quella di andare via. Oggi è così, domani chissà…
