Di Francesco: “Sento negativismo intorno a me, fa parte di questo mondo, ma lo trovo prematuro. Schick a partita in corso può essere determinante” – VIDEO

Pagine Romaniste (da Trigoria F.Biafora) – Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, questo pomeriggio ha parlato in conferenza stampa in vista della partita di domani sera contro l’Hellas Verona. Queste le sue parole:

Il Verona è una squadra ferita, può essere la voglia di reazione la loro arma principale?
La grande attenzione che dobbiamo mettere a questa gara si lega alla grande voglia di rivalsa del Verona, ma anche da parte nostra c’è grande voglia di vincere, di ricominciare questo cammino in campionato dopo la sconfitta con l’Inter. Giocheremo la partita con grande attenzione, ma con la voglia di far gol e far male agli avversari. È ovvio che siamo una squadra potenzialmente superiore al Verona se metteremo in campo determinate caratteristiche come quella di essere aggressivi, determinati, attaccare maggiormente la profondità, cercare il gol ad ogni costo. Questo ci permetterebbe di avere il sopravvento sul Verona, ma è solo con queste armi che potrebbe avvenire ciò, non dobbiamo prendere la sfida sotto gamba.

In cosa deve migliorare la squadra rispetto alle ultime uscite?
Nella tenuta mentale e fisica della partita, nella capacità di essere un po’ più brava a giocare in verticale… scusate se sono ripetitivo, ma ci vuole tempo per migliorare in questo e non ne abbiamo molto. Quello che chiederò sempre ai miei giocatori è cercare di sforzarsi di più e provare a fare ciò che chiedo. Con l’Atletico abbiamo fatto una buona percentuale di possesso palla, ma una bassa percentuale di verticalità, dobbiamo tenerne di conto per migliorare. Dobbiamo essere maggiormente incisivi e più bravi ad attaccare l’area avversaria.

E’ arrivato il momento di Florenzi dal primo minuto?
Ti piace Florenzi? Anche a me! E’ arrivato il suo momento, giocherà dall’inizio, ha fatto un percorso importante, poi il campo dirà la sua, ma sono convinto che farà una grande prestazione perché lo vedo motivatissimo. Domani sarà il suo ritorno dal primo minuto.

Come sta Schick dopo l’infortunio? Sarà convocato?
Sarà convocato, ha avuto un piccolo risentimento che non gli ha permesso di fare alcuni allenamenti, ovviamente non ha determinati minuti sulle gambe, non ce li hanno alcuni calciatori che sono stati con me da tempo, figuriamoci Patrik che è rientrato adesso… E’ un giocatore che a partita in corso può diventare molto utile se non determinante.

Quali sono le condizioni di Karsdorp? El Shaarawy è pronto a giocare dall’inizio?
Stephan è pronto per giocare dal primo minuto, e Karsdorp ha avuto un affaticamento muscolare che stiamo valutando insieme ai dottori, è per quello che ho dovuto fermare alcuni allenamenti nel suo percorso di riatletizzazione per rientrare il prima possibile in squadra. E’ un peccato, ma ci auguriamo di riaverlo in squadra al più presto. Starà fermo qualche giorno.

Che peso hanno le parole di Nainggolan su di lei?
Siamo a 270 minuti di partite ufficiali e stiamo creando polveroni insensati. Detto questo ognuno è libero di pensare e scrivere quello che vuole, ma io sono resiliente e sono abituato a tutto questo perché non ho ottenuto mai niente con determinate caratteristiche in quello che è stato il mio percorso da calciatore e allenatore. Sono parole che fanno piacere, che danno forza a qualcosa in cui già credevo e non avevo dubbi.

A cosa sta pensando per far tornare Dzeko quello dello scorso anno? Le sono piaciute le sue dichiarazioni al termine della gara contro l’Atletico Madrid?
A volte a caldo si dicono cose che non si dovrebbero dire, non mi sono piaciute, sono state chiarite però credo che Edin si debba mettere ancora di più a disposizione della squadra. E’ normale che quando un attaccante non fa gol e ha poche occasioni faccia fatica, ma ricordiamoci le partite che abbiamo avuto: in una ha fatto gol, in un’altra abbiamo sofferto, mi riferisco a quella di Bergamo, abbiamo visto che cosa è successo ieri con l’Everton e quale valore abbia avuto quella vittoria con quella squadra. Edin deve solo capire che quando ci sono partite come quella con l’Atletico, in cui tutti hanno buttato all’aria una partita fatta male dove la squadra ha giocato bene per 45 minuti giocando alla pari contro una squadra che negli ultimi 5 anni ha fatto due semifinali, un quarto e due finali con una conoscenza dell’allenatore da 6 anni, deve mettersi più a disposizione della squadra. Quando un attaccante si mette a disposizione del collettivo torna tutto più facile, sono convinto che alla lunga tornerà al gol facilmente e avrà le sue occasioni. Il suo sfogo è stato sbagliato, ma essendo una persona intelligente si è reso conto. Quello che gli chiedo è di mettersi a disposizione della squadra, il resto verrà di conseguenza. Per poterlo aiutare con modifiche tattiche dico che sono una persona che vede, legge, cerca di capire e ho la capacità di cambiare quando devo e quando penso sia il momento più opportuno per farlo, sono qua per fare delle scelte. Ho le palle per farle.

E’ preoccupato dai cali nei secondi tempi? Quanto manca per vedere i movimenti giusti del suo 4-3-3?
Per 70 minuti con l’Inter non li avete visti i movimenti giusti? Forse qualcosa s’è visto. Quello che ci manca è la continuità nel farlo. Con l’Atletico abbiamo fatto bene fino agli ultimi 20 metri creando anche delle situazioni di pericolo. La differenza tra noi e loro è che quando arrivavano erano pericolosissimi. Nel secondo tempo è rientrata in campo una squadra che non riconoscevo perché per 45 minuti è stata in un certo modo e nei primi 20 del secondo tempo invece potevamo prendere gol da un momento all’altro, eravamo in balia dell’avversario e questo mi ha portato a fare una scelta tattica differente. Credo se ne sia parlato poco di quello che faccio bene e di quello che faccio male. Nel valutare le partite non sempre è uguale e so benissimo che questa squadra deve crescere fisicamente. Abbiamo avuto un ritardo nell’andare a fare un determinato tipo di lavoro e vi ricordo che il miglior giocatore sul piano fisico è Perotti che è con me da quando abbiamo iniziato, ovvero dal ritiro di Pinzolo. Lo ha dimostrato nuovamente anche con l’Atletico. Sono fiducioso che pian piano tutti gli altri ritroveranno la condizione fisica, anche se pian piano significa il prima possibile. Se contro l’Inter andavamo 2-0 o 3-0 in 70 minuti magari gli ultimi minuti potevamo anche concederglieli. Se voi pensate di poter dominare 90 minuti di gara, che ci sia di fronte una grande o piccola squadra, vi sbagliate, è un calcio che non esiste. Lo riesce a fare solo qualche squadra al mondo perché momenti di sofferenza ci saranno sempre, la differenza sta nel non prendere gol come invece ci è successo con l’Inter, è lì che deve crescere la squadra.

Sente un negativismo intorno a lei?
Lo sento, sarei un ipocrita se dicessi il contrario, ma lo trovo prematuro. Fa parte di questo mondo, ma avendo vissuto a Roma per tanti anni non mi meraviglio di niente, dico solo che quello che è stato detto del dopo gara, ovvero che Pallotta è venuto a lamentarsi con me, con i calciatori e con i dirigenti, è una bugia messa in giro per “sentito dire” o detta da amici. Anche io potrei giudicarvi per quello che non siete, ma sono una persona corretta nei confronti di tutti, pur non avendo un bel carattere quando mi ci metto. Il presidente è venuto a fine gara a fare i complimenti, era arrabbiato per il rigore non dato. Abbiamo montato tutto sul nulla e su quello che ha detto Edin, interpretato in un certo modo, anche se potrebbe andar bene. Il negativismo c’è, ma sono una persona positiva e cerco di ribaltare il tutto con il lavoro e il campo che porteranno a risultati che mi devono dare ragione.

Come si può fare una giusta preparazione estiva nel calcio moderno?
Non voglio crearmi alibi. Tutte le grandi squadre fanno le tournée, l’unica a non farla è stata il Napoli. Non spostarti e non avere il fuso orario può dare vantaggi, ma bisogna lavorare in un certo modo, i calciatori devono assimilare un metodo di lavoro e può essere la parte più difficile per loro. La squadra deve arrivare col tempo a raggiungere i 90 minuti. E’ prematuro fare un’analisi dopo tre partite, vediamo dopo otto o dieci partite.

Come intende il turnover? Come va l’ambientamento di Under?
Magari lo vedrete domani in campo, è una scelta che sto valutando. La lingua e l’adattamento ad un campionato è difficile, ma parliamo di un calciatore che ha delle qualità importanti, è giovane e mi piace, ci vuole un po’ di tempo per farlo venire fuori. Per quanto riguarda il turnover ci vuole un mix di tutto, cambiare tanto non fa bene, ma a volte può essere determinante e importante, in questa gara cambierò qualcosa. Florenzi sicuramente e poi qualche altro giocatore. E’ opportuno farlo ed è inevitabile in questo momento della stagione. Per adesso non ho una rosa ampia nelle scelte che devo fare perché non tutti sono al massimo della condizione, ma dovrò comunque farle per dare nuova linfa e nuove interpretazioni per ruoli differenti. Cambierò nei ruoli giusti, che sono quelli più dispendiosi.

Cosa pensa delle parole di D’Alema?
Siccome lui è un grande esperto di vittorie chiederò a lui le condizioni giuste per poterlo fare. Ognuno è libero di esprimere ciò che vuole, ma si devono conoscere le caratteristiche umane delle persone prima di dire certe cose. Dopo 270 minuti, una partita persa, una pareggiata ed una vinta: mi sembra un po’ prematuro… E’ come se dicessi che tutto quello fatto in passato è da buttare via, sarei uno sciagurato.

Florenzi dove giocherà?
Vuoi sapere troppo (ride, ndr). Quasi sicuramente basso per il discorso del turnover. Con l’Atletico era meno opportuno farlo giocare per le condizioni di minutaggio, ma in questa partita d’attacco mi servono giocatori come lui con determinate caratteristiche. Bruno Peres è migliorato tantissimo in fase difensiva, anche se a volte si toglie qualcosa della fase offensiva, vorrei invece che la facesse rimanere. Alessandro giocherà basso.

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