De Sanctis: “Saremmo degli scellerati se pensassimo che tutto è stato risolto con questa vittoria. Dobbiamo continuare su questa strada. Sotto la Curva? Le istituzioni non devono lamentarsi”

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Queste le parole di Morgan De Sanctis, portiere della Roma, dopo la vittoria per 1-0 in casa del Cesena:

DE SANCTIS A MEDIASET

Contavano solo i tre punti…
Ad onor del vero diciamo che funziona meglio dare tutto per vincere e non vincere ad ogni costo. Noi purtroppo siamo in una situazione non felice dal punto di vista dei risultati da qualche partita, dovevamo essere pragmatici. Oggi è stato difficile, il Cesena pressa tanto e sono molto ordinati. Dopo il gol, meritato, siamo stati bravi a concedere poco.

Ora la pausa…
Serve per ritrovare un po’ di tranquillità, ma saremmo degli scellerati se pensassimo che tutto è stato risolto con questa vittoria. Dobbiamo continuare su questa strada, col sacrificio per i compagni, possiamo uscirne e possiamo fare bene nelle prossime partite.

E’ stato giusto andare sotto la Curva Sud?
Non so se avrò l’opportunità di mostrare il mio pensiero al Viminale, ma mi piacerebbe farlo. Sono un calciatore, ma anche un consigliere federale, farò presente al consiglio e a Tavecchio che le istituzioni non devono lamentarsi di quello che è successo, potevano dirci di non andare, erano al nostro fianco, potevano dirlo a noi o alla società. Se i giocatori vanno lì si spegne un pochettino la rabbia e la contestazione dei tifosi perché si sfogano con i calciatori. Noi siamo andati lì per 10 minuti in modo da alleggerire il lavoro che fanno le istituzioni, questo va detto. Le istituzioni possono lamentarsi, ma devono esercitare una forza e un potere decisionale che sta a loro e non a chi subisce queste cose.

Si può ripartire da De Rossi ora?
Non è un problema di voglia, il calcio a volte è bizzarro, abbiamo giocato meno bene oggi rispetto alla Samp e alla Fiorentina, ma oggi abbiamo segnato e le altre volte non nonostante le occasioni, gli inserimenti dei centrocampisti li lavoriamo molto in allenamento, penso che è un bel segno che sia stato De Rossi a segnare questo gol.

Mettere tutti in discussione è servito?
Quando abbiamo una rosa intera è più facile avere concorrenza, sono contento di aver visto anche Lorenzo Pellegrini esordire, ieri in allenamento è stato il migliore in campo come contro il Manchester City in Primavera, conosce bene anche il campo sintetico, lui potrebbe essere un centrocampista importante per la Roma del futuro.

DE SANCTIS A ROMA TV

Che tipo di vittoria è stata quella di oggi?
La prestazione è stata fatta bene soprattutto nel primo tempo. Meritatamente siamo andati in vantaggio, Daniele è stato bravo ad inserirsi. Con il vantaggio il trend della partita è stato più o meno lo stesso, abbiamo creato qualcosina in meno ma l’attenzione difensiva non ha permesso al Cesena di creare alcuna situazione di pericolo. I difensori e tutti hanno fatto tutti un ottimo lavoro. Tre punti importanti, adesso queste due settimane devono continuare a darci l’opportunità per migliorare, curare i particolari: nelle prossime dieci partite possiamo toglierci ancora grosse soddisfazioni e vogliamo che questo avvenga.

De Rossi il marcatore ideale. Che tensione avevate nel prepartita?
Il momento è chiaramente particolare. I tifosi in questo momento hanno tre strade: continuare ad incitare la propria squadra, l’indifferenza e prendersela ancora di più con i calciatori. Non siamo indifferenti a questa cosa qui, c’è qualche giocatore che metabolizza con più personalità il momento, però non è certo una situazione facile. Sappiamo benissimo che il primo passo dobbiamo farlo noi con le prestaizoni, i risultati, l’impegno, la dedizione, il lavoro. Riporteremo i tifosi dalla nostra parte, specie quelli che hanno deciso di continuare a manifestare la loro frustrazione per i risultati che hanno tardato ad arrivare.

Uçan: un giudizio?
Io sono quello che forse lo conosce meglio, avendo io giocato in Turchia. Salih lo conoscevo molto bene, è evidente che è uno dei più grandi talenti di quel calcio: sarà un giocatore importante per la nazionale per lungo tempo. Non è una sorpresa vedere che può giocare in Serie A, lo può far bene. E’ stata una sorpresa vedere che il mister lo abbia schierato in questo momento di difficoltà ma il ragazzo è pronto dal punto di vista caratteriale. E’ un talento assoluto, tutti gli siamo vicini, l’italiano lo sta imparando: è un percorso molto lento e faticoso, non è facile il turco per me e non è per lui facile l’italiano. Vedrete che aspettarlo produrrà grossi risultati.

Difficile compattarvi in così poco tempo dopo la Fiorentina?
Il processo è molto più veloce quando le partite si perdono e i momenti sono complicati. Non sarebbe mai dovuto succedere, bisogna avere la capacità di compattarsi anche quando hai il vantaggio dei risultati dalla tua parte. L’intelligenza, la sensibilità dei giocatori non può essere messa in discussione: i giocatori non sono indifferenti all’insulto che possono ricevere. Non è facile, condivido tanto le parole di Sabatini che in quel confronto acceso, anche per certi versi di cattivo gusto che ha avuto con qualche tifoso, ha espresso il concetto di stare vicini alla squadra. Resta il fatto che dipende in primis da noi.

DE SANCTIS A SKY

Settimana coronata da tre punti che pesano come un macigno, in senso positivo ovviamente…
Certo, i tre punti erano fondamentali. E’ vero che non è magari intelligente pensare che si debba vincere a tutti i costi però noi in questo momento dovevamo ottenerli. Abbiamo fatto una partita ordinata e brillante, sicuramente di più nel primo tempo. E’ stato bravo Daniele con il suo inserimento e poi nella ripresa abbiamo controllato, lavorando soprattutto sulle seconde palle dopo le sponde di Djuric.

Che valore ha quell’abbraccio della squadra?
Come ha detto il nostro allenatore da questo momento ne saremmo usciti solamente insieme. Siamo stati circondati ma questa è la reazione di un gruppo che sa quello che fa. Voglio dire qualcosa anche sull’insoddisfazione del Viminale per quello che è successo giovedì, ci terrei a dire qualcosa a riguardo e in anticipo ora davanti la tv: sono un giocatore della Roma, un consigliere federale. Il Viminale ha detto che non è stato contento ma pure noi non siamo stati contenti del pubblico ludibrio perché quando si esprime la non contentezza bisogna fare anche delle riflessioni. Noi a 38 anni non siamo contenti di essere insultati e offesi. Questa è una cosa che non può passare, ma le istituzioni non possono alzare il dito e dirci ‘cosa avete fatto’. Nel consiglio federale di giovedì chiederò delle spiegazioni perché i giocatori hanno preso una decisione.

Cioè?
Noi non siamo stati bloccati dalle istituzioni. Se le istituzioni mi dicono di non andare sotto la curva perché ci pensano loro, allora è probabile che io decida con i miei compagni di non andarci. Se invece nessuno mi dice niente, questa è una gestione che cerca di abbassare le tensioni. E’ una deformazione dello sport, del calcio, del tifo e di tutto quello che è. Il calciatore che si è sottoposto al pubblico ludibrio, non può essere richiamato per averlo fatto visto che nessuno ci ha richiamati. Venerdì non ho sentito il presidente federale nè il presidente del Coni vicini come nessuna istituzione. Mi ha fatto piacere qualche pezzo di editorialisti ma la vicinanza la voglio sentire dalle istituzioni.

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