Corriere della Sera (L. Valdiserri) – Daniele De Rossi è per prima cosa una persona onesta. Tanto da riconoscere gli errori iniziali – Azmoun trequartista non legava con Lukaku; Paredes e Cristante si pestavano i piedi; i terzini erano in crisi contro il Frosinone che arrembava — e corregge la Roma. È stato fortunato a chiudere 1-0 il pt – straordinario gol di Huijsen ma unica occasione creata — e poi ha meritato la vittoria con le scelte della ripresa: Pellegrini per Lukaku, rafforzando il centrocampo e avanzando Azmoun; Llorente per Huijsen, ammonito per aver esultato in modo polemico.

Huijsen, classe 2005, a gennaio doveva andare in prestito dalla Juve al Frosinone ma la proposta della Roma gli ha fatto cambiare idea. Così si è preso i fischi dei tifosi ciociari, ha segnato, preso un giallo e De Rossi lo ha sostituito nell’intervallo: “Ha sbagliato, ma ha l’età di mia figlia. Non faccio la morale a nessuno, anch’io ho sbagliato in campo. L’importante è capirlo”. Per 45′ il Frosinone ha dominato ma le parate di Svilar, promosso da De Rossi con un’illuminazione, e gli errori di Kaio Jorge hanno costruito il risultato.

La ripresa ha fatto vedere le differenze tra le squadre. In due trasferte (Salerno e Frosinone) De Rossi ha vinto fuori casa quanto Mou in tutto il campionato. La scelta dei Friedkin è stata ponderata e sta ottenendo risultati, in campo e nel valore della rosa che cresce gara dopo gara. Il Frosinone ha vinto una partita nelle ultime 12: gioca bene, ma ora Di Francesco rischia.