De Rossi: “Sentire incitare i tifosi del Milan la loro squadra che è al sesto posto mi fa pensare all’atmosfera che c’è a Roma”

Daniele De Rossi, centrocampista della Roma, è stato intervistato durante il post partita di Milan-Roma 1-4. Queste le sue parole:

DE ROSSI A ROMA TV

Ti ho visto molto concentrato nel pre gara…
Lo facciamo sempre. Sapevamo quanto fosse importante oggi, eravamo anche un po’ tesi. Era da tanto tempo che non stavamo dietro al Napoli ed era per noi pesanti. Sappiamo di meritare la seconda piazza ma di non aver fatto abbastanza per meritarci la prima. Abbiamo fatto un campionato importante e dobbiamo finirlo in maniera giusta, tanto passava per oggi. In casa del Milan non era facile.

Bella striscia positiva a San Siro, è una bella mentalità?
Noi oggi siamo 7 punti dietro alla squadra che mostra la più grande mentalità d’Europa. A volte viene sminuito il nostro atteggiamento delle partite, per fare così tanti punti e stare a tiro ci vuole una squadra che sappia vincere in trasferta mostrando di saper fare tante cose. A volte siamo inciampati, a volte abbiamo fatto partite brutte, a volte belle senza portare a casa quello che meritavamo. Oggi appena il Milan è entrato in campo ho sentito un bel trasporto e ho pensato al primo Milan che incontravo quando giocavo qui, sentirli così a incitare i propri calciatori da sesti in classifica mi fa pensare all’atmosfera generale che viviamo a Roma. A volta non è pienamente giusto rispetto al valore della squadra e al nostro campionato di quest’anno.

Non era facile reagire dopo il derby. Le tue sensazioni sulla situazione dei manichini?
Lì per lì l’immagine non è piacevolissima. Uno cerca di mantenere la lucidità e mi hanno spiegato come sono nate le coreografie. Sono tanti anni che gioco con la Roma e mai mezza volta mi sono sentito in pericolo grazie ai romanisti ma anche ai laziali, che sono gli unici che potrebbero avercela con me. Io vivo a Roma e non ho mai vissuto un attimo di dubbio, sono sempre stato accolto bene da tutti e due i lati. Se avessi sentito un minimo di rischio per me e la mia famiglia avrei fatto le valigie e me ne sarei andato. Ma non è così, non è stata l’immagine più bella da associare al Colosseo però bisogna capire le cose. Uno non può neanche andare ogni partita sotto la curva e fare gesti pretendendo che non rispondano. Io e miei compagni viviamo tranquilli, occasioni per incontrati con quelli della Nord ne avremo, io le ho tutte le mattine. Ci conosciamo e ci salutiamo, non mi sento in pericolo. Starà a loro la prossima volta fare qualcosa di più divertente.

Tanti omaggi per Totti…
Quando lo scorso anno si parlava di una stagione alla Kobe Bryant che riceveva tributi importanti, io dicevo a Francesco che se l’avesse fatto avrebbe preso solo fischi perché le situazioni sono diverse. In Italia c’è rivalità, invece la grandezza sua è in questo. Solo lui può essere capace di ricevere questi omaggi in tutti gli stadi e non ha neanche bisogno di entrare in campo. Si capisce la grandezza del calciatore col quale abbiamo la fortuna di giocare assieme.

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