Corriere della Sera – De Rossi tuttofare: è il Mascherano della Roma futura

C’è chi ha commentato così la vittoria della Roma contro l’Udinese. “I giocatori hanno fatto di testa loro”. Il sottinteso è chiaro: a Lecce, invece, avevano fatto quello che voleva Luis Enrique. La partita di mercoledì sera, invece, almeno per chi scrive, non solo è stata ben preparata dall’allenatore e ben eseguita dai suoi calciatori, ma ha anche un doppio valore aggiunto: 1) ha mostrato che Luis Enrique non è un integralista, come viene frettolosamente descritto; 2) ha aperto una via importante per la Roma del futuro. I migliori in campo, perché gol e assist sono quelli che determinano il risultato finale, sono stati senza dubbio Francesco Totti e Dani Osvaldo. Ma l’uomo chiave è stato Daniele De Rossi. O meglio, il nuovo Daniele De Rossi.

Il paragone con il Barcellona ha stufato tutti, ma semplifica molto le cose: De Rossi è stato schierato come difensore centrale “alla Mascherano”, un vero regista molto più che uno stopper. Le cifre della gara di De Rossi spiegano meglio di ogni parola — fatti, non opinioni — come Capitan Futuro abbia orientato la gara di tutta la squadra: 56 palle giocate, 44 passaggi riusciti, 18 giocate utili, 10 palle perse, 13 recuperi (5 in zona area), 3 recuperi aerei, 2 falli commessi e 2 subiti, 12 passaggi lunghi (6 dei quali riusciti).

È questo il dato più interessante. L’Udinese si è schierata con un 3-5-1-1, in pratica con 6 centrocampisti e il solo Di Natale di punta. La Roma ha risposto con un solo difensore di ruolo (Kjaer) e usato il lancio lungo per saltare il centrocampo, dove altrimenti il gioco si sarebbe fermato, invischiato nella ragnatela predisposta da Guidolin. Chiedendo a Totti il sacrificio di non giocare sempre e solo in zona centrale, ma anche allargandosi sulla fascia, Luis Enrique ha ottenuto spesso un 3 contro 3 tra i suoi attaccanti e i difensori friulani. Così sono fioccati i tiri (23 e ben 9 nello specchio della porta) e le occasioni da gol (6). Non basta, però, lanciare lungo. Bisogna saper lanciare. E la percentuale del 50% (6 su 12) ottenuta da De Rossi è ottima. Il dato di Kjaer, che ha tutt’altre caratteristiche, è per esempio un solo passaggio lungo riuscito su 9 tentativi. Non è detto che De Rossi continui a giocare da difensore centrale, anche perché non tutte le avversarie giocano con sei centrocampisti come l’Udinese, ma di sicuro può essere un’arma per velocizzare il gioco. E un’indicazione per il futuro mercato della Roma: c’è bisogno di comprare due grandi difensori centrali o potrebbe bastarne uno solo, dirottando i soldi altrove?

Corriere della Sera – Luca Valdiserri

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