Il Tempo (L. Pes) – A Trigoria torna il sorriso, ma c’è da lavorare. E il primo a saperlo è proprio De Rossi che già nell’immediato post partita del suo esordio sulla panchina giallorossa contro il Verona ha ammesso le responsabilità della squadra (e le sue ovviamente per un secondo tempo non all’altezza. Si è visto qualcosa, anche più di qualcosa, del calcio che ha in mente DDR, soprattutto nei primi quarantacinque minuti. “Un po’ Spalletti, un pò Luis Enrique” aveva lasciato intendere nella conferenza stampa della vigilia. E dalla teoria si è passati subito ai fatti: difesa a quattro, ricerca della verticalità, massimo due tocchi e squadra pronta ad aggredire il campo.

El Shaarawy che torna a fare l’esterno, Pellegrini con libertà d’inserimento e i terzini che devono spingere (più sulla destra, visto che Dybala era più un dieci che un sette). Un tempo di grande intensità e ritmi alti, con occasioni create e due gol fatti. Palla veloce e soluzioni per chi imposta da dietro, da Paredes a Huijsen, nello specifico.