De Rossi: «Niente da rimproverare. Roma, questa resta la strada giusta»

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Il Corriere della Sera (G.Piacentini) – «La differenza tra noi e la Juventus? La possiamo riassumere guardando le partite di Cagliari ed Empoli, che non abbiamo vinto anche se avremmo dovuto farlo in maniera netta». Ancora una volta la Roma è caduta in vecchi errori, e lo 0-0 di ieri è stata l’ennesima occasione persa per rimanere aggrappati al primo posto dei bianconeri, ora distante quattro punti. Daniele De Rossi nei suoi quindici anni romanisti ne ha viste tante di partite così. «Abbiamo giocato bene – la sua analisi – ma ci sono anche gli episodi. Peccato perché anche se non è stata la nostra miglior gara, abbiamo creato molto, senza concretizzare. La partita di Cagliari non mi va giù, ma per il pareggio con l’Empoli non posso dire niente: Skorupski ha fatto miracoli, uno in meno e la classifica ora sarebbe diversa». Roma assolta, quindi, almeno dal punto di vista della produzione di gioco e palle gol. «A differenza di quello che è successo in altre trasferte, l’atteggiamento della squadra è stato giusto. Dietro c’era il rischio di soffrire ma non l’abbiamo corso, tranne che in un’occasione. Queste sono partite che sai di dover vincere, un po’ di nervosismo c’era ma niente di eccessivo».

Quattromila i tifosi giallorossi saliti in Toscana, uno spettacolo che ormai si vede solo in trasferta. Ancora una volta De Rossi si schiera dalla parte dei sostenitori giallorossi, che da più di un anno non entrano in curva Sud all’Olimpico per protesta nei confronti delle barriere che dividono il settore. «In casa ci hanno tolto i tifosi, così ce li godiamo in trasferta. Da parte loro lo spettacolo è stato degno della Roma, il tifoso deve essere libero di tifare anche a casa propria, sempre nei limiti della correttezza. Quando non lo fa va punito, ma farlo in maniera preventiva non è giusto: succede solo da noi e non va bene». Il centrocampista ha parlato delle voci che lo accostano alla Juventus. «Hanno dimostrato (ride, n.d.r.) di poter comprare giocatori più giovani e più bravi di me. Del mio futuro non ho parlato, ma se dovessi andare via spero che la società continui ad avere un atteggiamento propositivo, la piazza merita di vincere. Se volessi rimanere e se loro vorranno tenermi, quello economico sarebbe l’ultimo dei problemi».

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