Corriere della Sera (M. Ferretti) – La Roma, attesa oggi all’Olimpico contro il Sassuolo, ha festeggiato ieri il secondo complemese di Daniele De Rossi in panchina. Da quel 16 gennaio, giorno in cui DDR è stato ingaggiato al posto di José Mourinho, sono accadute un sacco di cose, e praticamente tutte (o quasi) belle. In campionato ha giocato 8 volte conquistando 6 vittorie e un pareggio, perdendo soltanto contro l’infernale Inter capolista. E, per questo, è risalita dal nono al quinto posto, con vista nitida sulla Champions, e non solo per via del Fattore Ranking.

L’obiettivo odierno, ovviamente, è centrare l’ennesima vittoria casalinga (all’Olimpico si viaggia alla media di 2,14 punti a gara) per continuare a sognare concretamente la Grande Europa. La vera svolta di DDR, però, è stata quella di affidarsi più al gioco che ai giocatori, trovando sistematicamente risposte (con)vincenti. Non che si possa rinunciare a cuor leggero a uomini come Dybala e/o Lukaku, ma la loro assenza non dà più spazio ad alibi preventivi.