De Rossi al volante e Dzeko agli ordini

Corriere dello Sport (R.Maida) – Lavoro individuale programmato. Formula composta che indica: non preoccupatevi. Certo, Daniele De Rossi non è ancora al meglio della condizione fisica, altrimenti avrebbe giocato già a Pescara. Però Spalletti è ragionevolmente ottimista in vista del quarto derby della stagione: se il capitano sarà in panchina, il vicecapitano sarà in campo. Dopo avergli preferito Paredes nelle due semifinali di Coppa Italia, secondo una logica gestionale, stavolta gli chiederà di guidare la Roma, nel trio di centrocampo classico che prevede la conferma di Nainggolan e Strootman, tutti e due a segno lunedì scorso.

I PERCHÉ – Ieri intanto la rivista Undici ha pubblicato l’intervista completa con De Rossi, che ancora non ha trovato l’accordo con la società per il rinnovo ma «in ogni caso continuerò a giocare perché mi sento ancora un calciatore forte, vero. Non sono Messi ma un ingranaggio importante per le squadre in cui gioco». Interessanti i passaggi in cui spiega i motivi che lo hanno trattenuto a Roma: «Una volta sono andato a Trigoria a svuotare l’armadietto perché pensavo di andare via (si riferisce all’estate 2013 quando il trasferimento al Manchester United venne bloccato a fine agosto dopo il gol a Livorno, ndr). Sulla Laurentina tornando mi veniva da piangere. E così è successo un’altra volta a dicembre, quando l’aria era quella di un addio: entrando all’Olimpico, pensando che poteva essere l’ultima volta, mi sono scese le lacrime». E così ha capito: «Stare a Roma non è stato un gesto di altruismo per la maglia e per la gente ma di egoismo: qui ho cose che altrove non avrei mai avuto. Anche in centro, dove vivo serenamente. La gente del quartiere mi conosce e i tantissimi pellegrini che girano per la città non mi filano proprio… E poi Ostia, il mio rifugio». Monchi ci pensi, al di là della questione emotiva: vale la pena di lasciarlo andare a parametro zero oppure, come dice Spalletti, è meglio accontentarlo sulle richieste (due anni di contratto a 3 milioni a stagione) per evitare un rimpianto in stile MilanPirlo?

CHIARIMENTO – De Rossi è tornato ad allenarsi nel pomeriggio con il resto dei compagni dopo la giornata di riposo. Come lui hanno lavorato a parte Rüdiger e Strootman ma tutti e due sono recuperabili per il derby. Era regolarmente in gruppo invece Edin Dzeko, che prima dell’allenamento ha avuto un confronto privato con Spalletti. Il giocatore ha spiegato il suo nervosismo non solo con la voglia di segnare il gol numero 36, che gli avrebbe consentito di eguagliare il record personale, ma anche con la mancanza di comunicazione dell’allenatore: se fosse stato avvisato nell’intervallo, con la Roma già avanti 2-0, dell’intenzione di preservarlo per le successive partite, non avrebbe fatto una piega davanti alla sostituzione. Spalletti gli ha ripetuto di aver ragionato esclusivamente nell’interesse della squadra, nella prospettiva della conquista del secondo posto che conta molto di più di un risultato individuale. E ha rivendicato il diritto a fare i cambi che ritiene giusti senza ricevere contestazioni. Almeno così plateali. Dzeko comunque giocherà domenica dal primo minuto, sperando di stabilire il record nella partita che i tifosi della Roma sentono di più. Multa, derby e passa tutto.

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