Dan e Ryan al Bentegodi. Full immersion di Roma

 

Corriere dello Sport (R.Maida)L’occhio del padrone. Ecco un’azienda normale. La nuova era della Roma comincia con uno straordinario clima di ordinarietà: il figlio del presidente, che è l’emanazione diretta del boss, ha seguito la squadra a Verona per la prima partita di campionato. In serata poi è spuntato pure papà Dan, che ha raggiunto il Bentegodi in tempo per il calcio d’inizio. È il segnale di una presenza assidua che la famiglia Friedkin vuole codificare, in netta antitesi alla gestione precedente: Pallotta, anche nella fase più partecipativa, si vedeva molto raramente allo stadio per le partite. Ai Friedkin invece non potrà essere rimproverato un ritardo del genere. Ryan, già avvistato spesso a Trigoria per assistere agli allenamenti e per conoscere i professionisti a libro paga, si è imbarcato in mattinata da Ciampino su un volo privato, in compagnia di Marc Watts, il presidente del Friedkin Group. Friedkin junior ha raggiunto in poco più di un’ora l’albergo veronese dove alloggiavano Fonseca e i giocatori, ha pranzato con la squadra e nel pomeriggio ha raggiunto lo stadio Bentegodi, dove ha assistito alla partita insieme al padre Dan. L’agenda dei prossimi giorni è in linea con le precedenti: top secret. Ciò che filtra dall’entourage della famiglia è l’intenzione, da parte di Ryan, di trattenersi a Roma per la scelta della casa e per rimanere a contatto con la squadra. Ma anche il padre Dan vuole esserci, sperando di incontrare nella settimana entrante il sindaco, Virginia Raggi. Sullo stadio di Tor di Valle i Friedkin hanno ricevuto ampie rassicurazioni istituzionali, trovando disponibilità nel partner Vitek. Ma la questione, come è noto, è ormai essenzialmente politica. Insomma, per il momento è meglio che la proprietà non si allontani troppo dall’hotel di Monte Mario scelto come quartier generale. Del resto, sono giorni caldi anche per il completamento dell’acquisizione della società. E per il 29-30 settembre è stata convocata un’importante assemblea degli azionisti che dovrà nominare il nuovo Consiglio d’amministrazione.

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