Corriere della Sera (L. Valdiserri) – Il tempo e il lavoro sono galantuomini. L’affermazione vale per Mile Svilar e per Tiago Pinto. Il portiere serbo-belga, classe 1999, ha parato due rigori giovedì sera permettendo alla Roma di eliminare il Feyenoord nel playoff di Europa League. L’ex general manager lo ha portato alla Roma a parametro zero il 1° luglio 2022. In ogni caso, un ottimo affare: il suo valore si è impennato in una notte. Se la Roma è ancora in Europa lo deve al suo portiere che ha preso il posto di Rui Patricio, un insostituibile di Mourinho.

De Rossi lo ha lanciato a Rotterdam e lo ha confermato a Frosinone, dove è stato decisivo con due parate sullo 0-0. Mile è poi diventato l’eroe della qualificazione nel ritorno contro il Feyenoord. Giovedì si è preso la rivincita verso chi lo considerava una riserva: “Sono senza parole. Ho lavorato tutta la vita per questo momento, in questo stadio. Mamma mia, ogni volta che entro qui è pazzesco! De Rossi per me è molto importante. La fiducia che ha in me si trasforma in prestazione sul campo. La continuità toglie la paura di sbagliare”.

In questa stagione ha iniziato come portiere di Europa League e Coppa Italia, ma dopo aver giocato con la Cremonese è stato rimandato in panchina nel derby poi perso contro la Lazio. Fiducia al minimo, insomma. Oltre a Svilar, tra i 17 giocatori mandati in campo da De Rossi c’erano altri quattro parametri zero: Dybala, El Shaarawy, Aouar e Ndicka. Più tre prestiti: Lukaku (oneroso a 5,8 milioni), Llorente e Angeliño. Il lavoro di Tiago Pinto sotto la famiglia Friedkin, non era tutto da buttare, semmai il contrario.