Il Tempo (T. Carmellini) – Che sarebbe stata una stagione di sofferenza era chiaro sin dall’inizio, perché solo gli inguaribili ottimisti (dei quali la Capitale è piena zeppa), potevano pensare che non sarebbe stato così. Ma a tutto c’è un limite, perché contro il Venezia la Roma deve vincere anche senza tutti i titolari, solamente con l’organico che aveva ieri a disposizione: altrimenti vale tutto.
Invece in laguna finisce male e poteva andare anche peggio. Un gol preso dopo tre minuti al primo affondo, con i padroni di casa che entrano come lame nel burro, poi una reazione che sembrava un bel segnale ma era solo un’illusione: l’ennesima. Primo gol in campionato di Shomurodov, poi finalmente una giocata da attaccante vero di Abraham che oltre a prendere “legni” torna a segnare dopo oltre un mese. Nel mezzo quel rigore concesso al Venezia che lascia ancora una volta l’amaro in bocca, proprio quando sembrava che i giallorossi potessero chiuderla lì.
E invece niente, la squadra di Mourinho pagala poca concentrazione, la condizione terribile di molti titolari e soprattutto la mancanza di cattiveria ed equilibrio.Poteva tornare a casa con un segnale positivo per il futuro invece alla fine l’ha persa di nuovo per una serie interminabile di motivi: e quel 3-2 va pure stretto al Venezia fermato nel finale da Rui Patricio e una traversa.
Primo: possibile che un attaccante pagato quarantacinque milioni abbia una media così bassa di gol realizzati in proporzione alle occasioni che gli capitano tra i piedi? Ieri ha segnato, ma ne ha sbagliati almeno altri tre… facili. Troppo!
Secondo: qual è il reale valore della difesa giallorossa? Perché se è quello che abbiamo visto ieri è stato sbagliato il mercato. Sì, Smalling può essere stato un incidente di percorso e può succedere, ma gli altri fanno veramente ridere: tutti. Imbarazzanti.
Terzo: aveva davvero senso prendere un allenatore come Mourinho se poi non si era pronti a comprare i giocatori giusti per consentirgli di fare il salto di qualità? Cosa che, tra l’altro, il portoghese non smette di sottolineare ad ogni occasione.
Quarto: possibile che non ci sia mai un episodio arbitrale a favore della Roma?Pure ieri un rigore “contro” dubbio che arriva dopo lo stop di Maresca della settimana scorsa. Ora, sarà anche un caso e la sconfitta di ieri non ammette alibi, ma così facendo si alimenta il nefasto virus del complottismo. Cosa ben nota nella Capitale che rischia di trasformarsi in un’attenuante per una squadra che non la merita.