Corriere dello Sport – Roma, Totti al più presto

Totti Roma-Catania PR

Ci sono sacchi di questioni aperte, sospese, lasciate a decantare sugli alberi di Trigoria. Sempre messe lì per affrontarle in seguito, una volta sciolto il nodo che finora ha legato e strangolato tutti i pensieri di Walter Sabatini e Franco Baldini. La questione dell’allenatore si è messa di traverso a qualsiasi piano di rilancio. Doveva essere Mazzarri e non lo è stato, Allegri è rimasto a lungo un ectoplasma. Niente o quasi poteva essere davvero deciso, impostato, programmato. Adesso siamo alle strette, l’allenatore sta arrivando perché non si poteva congelare oltre il tempo particolare della Roma. (…)

QUESTIONE DI RAPPORTI – In qualsiasi mondo normale sarebbe una formalità, nessuno legge niente, si prende un modulo precompilato, si aggiungono nomi e cifre e si firma. Nel calcio l’ultima cosa normale rimasta sono i tifosi e sia la Roma, con le sue peculiarità aggiuntive, sia Totti sono parte integrante di questo pianeta impazzito. Che la Roma americana lasci Totti senza contratto per altre due stagioni è impensabile. Lo stesso Totti peraltro sta aspettando l’annuncio ufficiale del nome dell’allenatore per sedersi davanti a quel modulo precompilato. Ad esempio, va ricordato come i rapporti del capitano con Roberto Donadoni all’epoca della Nazionale non fossero esattamente da convento delle carmelitane. E’ per questo che finora nessuno ha avuto né tempo né voglia di discutere quel poco che c’è da discutere sul prolungamento della carriera di Totti. Sbloccata l’animazione sospesa che ha colto la Roma nella serata della finale di Coppa Italia – possiamo discutere se sia cominciata durante o dopo la partita -, l’attività riprende a scorrere. Teniamo anche presente che le vacanze dei giocatori finiranno dopo la prima decade di luglio e che una volta in ritiro la questione Totti potrà essere affrontata tranquillamente. L’unico punto dubbio di tutta la costruzione del monumento conclusivo alla carriera di Francesco può essere la formula da usare per concedere al capitano la possibilità di tagliare corto con il calcio in qualsiasi momento, in base al fluire delle forze e della voglia di sacrificarsi. Questo si risolverà. (…)
AGITAZIONE – Oggi come oggi tutto possono permettersi i bostoniani e i loro agenti in loco tranne che perdere Totti, il suo carisma, perfino il suo contributo tecnico visto che in questa stagione a conti fatti il migliore della squadra è stato ancora una volta lui. Con i tifosi in stato di agitazione permanente ci mancherebbe solo l’ostracismo all’idolo della torcida e al simbolo della città: sarebbe come dimenticare una scatola di cerini in qualche angolo di una casa di carta. Il problema è un altro. Intorno a Totti, fulcro o decorazione che lo si voglia considerare, va allestita una squadra di giocatori di qualità e dal carattere più spinoso dei cherubini di cui al momento la squadra è piena. In tal caso la permanenza del capitano avrà un senso. (…)
Corriere dello Sport – M.Evangelisti

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