Corriere dello Sport – Roma modello Brasile

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Il dibattito, quando manca un mese al via del prossimo campionato, è più aperto che mai. Il mercato della Roma ha prodotto finora un pareggio economico tra entrate e uscite. Garcia, da parte sua, ricomincerà oggi a lavorare con un gruppo che ha conosciuto nelle ultime due settimane, prima a Trigoria e poi a Riscone. Le strategie, però, vanno avanti: proprio sulla base delle indicazioni del tecnico la società sta tentando di capire come e dove intervenire ancora.

 

 

MODELLO – La Roma di oggi è piuttosto competitiva e ha un modello da seguire. Non ci sono esterni di attacco (una delle prime richieste di Garcia è stata proprio avanzata in tal senso), e allora bisogna inventarsi una squadra equilibrata che possa far convivere tutti gli assi dell’attuale organico. Ebbene: il modulo giusto è il 4-2-2-2 come il Brasile del Mondiale 2006, senza esterni offensivi ma con tutta la qualità disponibile in campo. Cambiano le trame di gioco, ovviamente. Il tema non è lo stesso né del 4-3-3 né del 4-2-3-1. (…)
POSSESSO – Garcia vuole impostare la squadra su un’idea di possesso-palla ben definita. La difesa a quattro è la base, da lì non ci si schioda. Poi, ecco le novità. In mediana, prima di tutto: una diga a due formata da De Rossi e Strootman che a giudicare dai commenti sul primo (di Garcia: «In quella zona del campo sa fare tutto») e sul secondo (di Galliani: «Un colpo super, per il Milan è un rimpianto, complimenti alla Roma») è di assoluto valore, da primissime posizioni. Avanzando di qualche metro lungo il campo ecco la seconda coppia, il secondo 2 del 4-2-2-2: Lamela e Pjanic in veste di rifinitori, di ispiratori di gioco, di trequartisti in grado di inventare qualsiasi cosa.(…)
INCOGNITE – Il mercato della Roma, però, non appare in chiusura. A partire dalle cessioni: la discussione tra Sabatini e Fenucci, emersa casualmente, parlava di una sessione di compravendita da chiudere in attivo. E infatti le incognite del 4-2-2-2 modello Brasile sono soprattutto legate alle situazioni di De Rossi e Osvaldo (soprattutto quella dell’italoargentino). Se i due dovessero essere ceduti, per qualsiasi motivo, andrebbero rimpiazzati. Ma la Roma con De Rossi e Osvaldo è una cosa, senza è un’altra: servirebbero giocatori dello stesso livello per non intaccare il valore tecnico della rosa di oggi. Infine, un indizio sulla probabile permanenza di De Rossi in giallorosso: il papà, Alberto, è ripartito alla guida della Primavera e i due sono molto legati.(…)

 

Corriere dello Sport – A.Ghiacci

 

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